Biathlon | 18 marzo 2024, 15:35

Biathlon - Nessuna correzione prima del secondo poligono, lo staff norvegese si scusa con Laegreid: "Era difficile da riconoscere in maglietta e pantaloncini"

Biathlon - Nessuna correzione prima del secondo poligono, lo staff norvegese si scusa con Laegreid: "Era difficile da riconoscere in maglietta e pantaloncini"

Solo un errore sull'ultimo bersaglio ha sporcato l'ennesima gara potenzialmente perfetta di Johannes Thingnes Boe, tuttavia non è andata altrettanto bene per tutti i norvegesi. Ne sa qualcosa Sturla Holm Lægreid, che dopo un primo poligono pulito, che gli ha consentito di proseguire la sua Mass Start in testa al gruppo, è invece sprofondato in classifica dopo la seconda serie a terra a causa di tre errori non del tutto dipendenti dal suo operato.

«Avrei dovuto ricevere istruzioni sulle tacche prima del poligono, ma non le ho avute e sono andato in difficoltà su quella serie. Pensavo di avere il vento sotto controllo, ma all'improvviso mi sono reso conto che stavo sparando dappertutto. È stata un'esperienza davvero terrificante che ha rovinato l'intera gara» ha dichiarato Lægreid a NRK dopo la gara, chiusa in 22esima posizione dopo un totale di cinque errori.

Errori, quelli al secondo poligono, per cui lo staff della nazionale norvegese si prende tutta la responsabilità. La loro colpa, come dichiarato alla tv nazionale norvegese NRK, sarebbe stata quella di non aver riconosciuto il proprio biatleta senza la tuta d'ordinanza. Del resto diversi atleti in pista, nell'ultima gara della stagione, hanno optato per una mise più usuale per le gare estive di skiroll che per una competizione di Coppa del Mondo a Canmore a poco meno di 1500 m s.l.m.; tuttavia, con le temperature intorno ai 15° e con il sole battente, optare per dei pantaloncini e una t-shirt non sembra una scelta poi così assurda. Questo però sarebbe avvenuto all'insaputa dello staff norvegese che si trovava sul tracciato e, al momento cruciale delle comunicazioni di eventuali aggiustamenti alla carabina prima del tiro, nessuno lo ha avvicinato per istruzioni sulle tacche perché, banalmente, nessuno lo aveva riconosciuto nel mezzo del folto gruppo.

«Era un po' difficile da riconoscere in maglietta e i pantaloncini. Comunque, devo assumermi la responsabilità del fatto che non ce l'abbiamo fatta» ha ammesso il manager della nazionale Per Arne Botnan a NRK «Avrebbe dovuto fare una correzione piccola, era un po' incerto su dove fossero finiti i bersagli nella prima serie. Per fortuna è raro avere una mancanza simile, ma oggi è successo. Non posso fare altro che scusarmi con Sturla per questo, la prossima volta ci faremo trovare pronti»

Federica Trozzi

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