Biathlon | 21 aprile 2024, 12:00

Biathlon - Chauveau e quel legame con Giachino: "Ho spinto perché restasse, sono felice che prolunghi fino alle Olimpiadi"

Photo Credit: Dmytro Yevenko

Photo Credit: Dmytro Yevenko

Nelle file della foltissima e assai competitiva nazionale francese di biathlon, quest’annosi è fatta spazio sgomitando anche Sophie Chauveau. La transalpina classe ’99, che nel 2022 ha debuttato sul palcoscenico della Coppa del Mondo, si è resa protagonista di un inverno in crescendo, culminato con la conquista dell’oro mondiale in staffetta a Nove Mesto, oltre a due ottimi quarti posti nella sprint e nella pursuit iridate. E come se non bastasse, alla sua seconda stagione nel massimo circuito del biathlon, la francese ha centrato il suo primo podio individuale in Coppa del Mondo, chiudendo al 3° posto la sprint di Oberhof. Risultati di un certo spessore, che affondano le radici anche nei buoni rapporti con lo staff e in particolare con Jean-Paul Giachino, coach del tiro all’interno della squadra femminile.

In un’intervista rilasciata a Nordic Magazine, Sophie Chauveau ha sottolineato l’importanza di Giachino, svelando anche di aver insistito perché il tecnico rimanesse alla guida della nazionale ancora per il prossimo biennio. Queste le sue parole: “Ho spinto molto perché restasse – racconta la francese –. Gli ho detto che avevo davvero bisogno di lui, che non poteva deludermi dopo aver iniziato a lavorare insieme e che doveva assolutamente essere lì per proseguire al mio fianco”. Proseguendo, la biatleta aggiunge: “Sono super felice che prolunghi fino alle Olimpiadi. Potremo continuare a lavorare insieme su grandi cose. È un po’ di tranquillità in più per i prossimi anni”.

Dalla sua parte, Giachino aveva già raccontato l’importante legame con la squadra, facendo riferimento proprio alla volontà della squadra, cruciale per il prolungamento del suo contratto: “Penso che abbiamo ragazze che possono diventare campionesse olimpiche, indicò allora nelle nostre colonne. Non voglio avere questo rimpianto di dirmi che non c'ero. Forse non lo saranno, ma hanno tutte le carte per arrivarci e avere successo. Penso che abbiamo ragazze che possono diventare campionesse olimpiche, indicò allora nelle nostre colonne. Non voglio avere questo rimpianto di dirmi che non c'ero. Forse non lo saranno, ma hanno tutte le carte per arrivarci e avere successo. La volontà delle ragazze? Questo fa sicuramente piacere e spinge a porsi delle domande. Nessuno è insostituibile, nemmeno io, ma sicuramente ha giocato un ruolo nella mia decisione. Non è facile lasciare una squadra del genere”.

Fausto Vassoney

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