Aspettare la mezzanotte a Capodanno? Qualcosa che i fondisti impegnati al Tour de Ski non sanno cosa sia. A causa del programma fitto delle competizioni il riposo è fondamentale, soprattutto quando, come accaduto il 31 dicembre, si affronta anche una gara dura come una 20 km individuale, seguita poi da un inseguimento. Senza dimenticare che per esigenze televisive e anche per gli spostamenti, le competizioni del 1 gennaio sono state proprio quelle iniziate più presto rispetto alle altre.
Impossibile quindi festeggiare il Capodanno, come hanno raccontato gli atleti stessi a Fondo Italia. «Sono andata in sauna una volta tornata in albergo dalla gara – ha raccontato la finlandese Jasmi Joensuu – poi ho cenato e fatto niente di particolare. Sono andata a dormire attorno a mezzanotte». Discorso identico anche per lo svedese Anger: «Ho pensato solo a rilassarmi dopo la gara, sono tornato in camera dopo gli auguri con i compagni alle nove e cercato di dormire prima che iniziassero i fuochi. Ho cercato quindi di passare più tempo possibile al letto».
I “botti” di mezzanotte, ovviamente, hanno rappresentato un bel problema soprattutto per coloro che hanno il sonno più leggero: «Abbiamo avuto la cena con la squadra che è stata piacevole – ha raccontato Admundsen – poi sono andato in camera e ho provato ad addormentarmi prima che partissero i fuochi. Purtroppo il rumore mi ha svegliato e non sono riuscito a dormire bene. Ora cercherò di riposarmi al meglio oggi».
Racconto simile anche per la simpaticissima Fossesholm: «Abbiamo mangiato tante caramelle dopo la gara e successivamente abbiamo mangiato del buon cibo a cena. Sono poi andata in camera provando a recuperare al meglio dalla 20 km di ieri perché era stata veramente dura, con tanti minuti ad alta intensità, quindi ero davvero stanca. Sono andata a dormire alle 22.30, ma mi sono svegliata quando hanno iniziato a sparare i fuochi, sembrava ci fossero bombe fuori dalla nostra finestra (ride, ndr)».
Problema simile anche per Nicole Monsorno: «Sono andata presto in camera per addormentarmi prima che partissero i fuochi, ma non sono riuscita a prendere subito sonno e i botti mi hanno così tenuta sveglia per un po’».
C’è chi, invece, nonostante il rumore, è riuscito a dormire senza problemi: «Abbiamo cenato tutti assieme e fatto la riunione tecnica – è il racconto di Caterina Ganz – poi sono andata subito a dormire perché ero stanca e ho preso subito sonno».
Ovviamente nessun problema per Klæbo, che risponde con il sorriso: «Il 31 non ho fatto assolutamente nulla di particolare. Sono riuscito ad andare a dormire prima delle 22 e non ho sentito proprio nulla. Quindi perfetto».