Home > Notizie
Sci di fondo

Sci di fondo – Ancora insieme tanti anni dopo! Rimpatriata in Val Senales per la nazionale italiana 1989/90.

Un’occasione per ritrovarsi dopo tanti anni, ridere, scherzare, ricordarsi i tanti momenti vissuti assieme, alcuni dentro e tantissimi fuori la pista, ma anche raccontarsi le proprie vite, gli anni che sono trascorsi.

Lo scorso fine settimana, la nazionale italiana maschile di sci di fondo della stagione 1989/90 si è ritrovata lì dove passava intere settimane nel corso della preparazione, in Val Senales.

Un incontro nato quasi per sbaglio, quando uno degli azzurri Christian Saurer, che vive a Malles e, dopo una buona carriera da fondista, è stato anche massaggiatore della squadra azzurra, si è casualmente imbattuto in Elsa Vescovi.

La donna è stata per anni proprietaria dell’Hotel Firn, dove era solita recarsi la squadra azzurra per i suoi lunghi periodi di allenamento in quota. Allora si usava sciare tantissimo anche in estate, a oltre duemila metri, tante e tante settimane di allenamento, con la neve sempre presente e gli sci sotto le scarpe.

Allora l’idea: perché non organizzare una bella rimpatriata proprio all’Hotel Firn? Saurer e la signora Vescovi hanno iniziato a mettersi al lavoro, contattando i componenti della squadra ma anche coloro che lavoravano allora nell’albergo in Val Senales. Si è anche trovata la collaborazione con la Società Turistica Val Senales e con la Società Alpin Arena Val Senales. Ma il motore di tutto è stato proprio Saurer.

E allora eccoli nuovamente lì assieme gli azzurri della stagione 1989-90. C’erano l’organizzatore Christian Saurer, l’ex dt Vanoi, Giuseppe Ploner, Giovanni Venturini, Patrizio Deola, Albert Walder, Giuseppe Puliè, Silvano Barco, Alfred Runggaldier, Aldo Fauner, Fausto Bormetti, gli skiman di allora Stefano Vuerich e Roberto Gal, il fisioterapista Rodolfo Borney. Assenti purtroppo Marco Albarello, impegnato nel Mezzalama, Silvio Fauner, bloccato da un problema alla schiena, Maurilio Dezolt, Dario D’Incal e Nando Longo Borghini, al seguito della figlia dalla Liegi-Bastogne-Liegi.

«È stato emozionante – ha affermato Fausto Bormetti a Fondo ItaliaSaurer ha organizzato tutto riunendoci dopo oltre trentacinque anni. Abbiamo mangiato e bevuto assieme, ricordando mille episodi. Inoltre, con alcuni ci eravamo persi di vista, e abbiamo avuto modo di raccontarci un po’ questi anni».

Bormetti ha solo bei ricordi legati alla Val Senales: «Venivamo qui ogni estate ed Elsa era sempre gentile e disponibile con noi. Siamo stati felici di incontrarla nuovamente, così come le cameriere di allora, che sono venute all’evento. Abbiamo passato tanto tempo lì in quegli anni, allora si sciava tanto anche in estate».

Rivedersi è stato bellissimo: «Siamo cambiati e non bastavano certo due giorni interi per raccontarci tutti. Siamo però ancora tutta gente semplice e si percepiva la contentezza di ognuno di noi. Ovviamente c’era un pizzico di nostalgia per questi anni che sono volati. Nonostante l’età, c’era veramente un bello spirito».

L’obiettivo è rivedersi ancora: «Si, dobbiamo rifare presto, anche con gli assenti. Anche perché passavamo proprio tanto tempo insieme, solo in Val Senales si andava per sette o otto settimane ogni estate».

Una stagione 1989/90 nella quale l’Italia fece bene e fu il preludio ai successi degli anni successivi. Era lo sci di fondo di Gunde Svan e Bjørn Dæhlie, di Ulvang e dei sovietici Prokourorov e Smirnov, nel quale l’Italia si ritagliò il suo spazio, con due podi nelle 50 km, a Canmore con De Zolt e in Norvegia con Alfred Runggaldier. Due i podi anche in staffetta, con De Zolt, Barco, Vanzetta e Albarello, secondi in Val di Fiemme, e con Fauner, De Zolt, Vanzetta e Runggaldier, primi a Lahti. Emozioni in pista, ricordi ancora più belli fuori.

Share:

Ti potrebbe interessare

Image