Home > Notizie
Sci di fondo

Sci di fondo – Operazione alla schiena per Kikkan Randall

Credits: Kikkan Randall/IG

Nel 2018, insieme a Jessie Diggins, Kikkan Randall ha fatto la storia per gli Stati Uniti nello sci di fondo insieme, vincendo la sprint a squadre alle Giochi Olimpici Invernali di PyeongChang, primo oro olimpico per il Paese nordamericano nella disciplina.

Al termine della stagione, Randall si è ritirata ma appena tre mesi dopo la conquista del più grande risultato sportivo della sua carriera, la oggi 42enne, ha dovuto affrontare la competizione più difficile, quella contro il cancro al seno. Sei cicli di chemioterapia, due interventi chirurgici e 33 sedute di radioterapia a cui sono seguiti diversi anni di terapia ormonale e nonostante tutto, lo scorso anno è diventata, contro ogni previsione, mamma per la seconda volta, contro ogni previsione.

Una vita sportiva piena e soddisfacente che ha dovuto conquistare tra le difficoltà di una salute che non sempre l’ha sostenuta. Nell’aprile 2008 le è stato diagnosticato un disturbo genetico della coagulazione del sangue, il fattore V di Leiden, dopo essere stata ricoverata in ospedale due volte a causa di coaguli di sangue nella gamba sinistra. E di recente la fondista dell’Alaska ha dovuto sottoporsi ad un nuovo intervento chirurgico, stavolta alla schiena, per alleviare i problemi derivanti da un infortunio persistente, un’ernia del disco su cui i chirurghi erano già intervenuti tre anni fa, ma che le recava dolori costanti.

“Ho dovuto ridurre molte delle attività che amo. Ho provato tutti i tipi di rimedi: riposo, fisioterapia, Pilates, allenamento della forza, termoterapia, ma niente ha funzionato” ha spiegato sui social media “A febbraio abbiamo indagato su ciò che stava accadendo. Le radiografie e la risonanza magnetica hanno evidenziato che il disco tra L5 e S1 era completamente degenerato. L’ortopedico ci ha suggerito di provare una procedura di fusione intercorpo anteriore lombare per stabilizzare la colonna vertebrale”.

L’intervento è avvenuto due settimane fa con esito positivo: ora la fase più delicata, quella del recupero. Niente pesi eccessivi e tanto riposo, attività complessa quando in casa c’è un bambino di nove mesi molto vivace! In questo momento di stop forzato, in cui sono i membri della sua famiglia e i suoi amici a supportarla nei piccoli e grandi lavori quotidiani, a lei invece il compito di occuparsi della propria salute mentale, altrettanto importante per la ripresa.

“Con le mie capacità fisiche limitate, mi sto concentrando sulla salute mentale in questo momento, qualcosa di appropriato visto che maggio è ufficialmente il mese della consapevolezza sulla salute mentale. È stato bello rallentare, prendersi il tempo di ricostruire lentamente, e trovare un po’ di pazienza e grazia per me.

Share:

Ti potrebbe interessare

Image