Ieri la Svezia ha annunciato le squadre nazionali di sci di fondo per la stagione 2025/26, tra gli atleti selezionati dallo staff tecnico è presente, senza troppe sorprese, anche William Poromaa, vince campione del mondo nella 50km di Trondheim vinta da Klaebo, un risultato che, di fronte alla folla del pubblico “rosso crociato” presente sugli spalti e le piste di Granaasen quel sabato di inizio marzo, forse è valso più di una vittoria.
Eppure, senza quella medaglia d’argento forse cose sarebbero andate diversamente. Almeno stando alle dichiarazioni di Larry Poromaa, padre del 24enne ed ex skiman della nazionale svedese, fatte proprio al termine della gara, quando ha dichiarato che suo figlio avrebbe potuto abbandonare il fondo se non avesse ottenuto quella medaglia. “Credo che ne avesse bisogno. È uno sciatore che non va in giro se non ottiene questi risultati. A quel punto può fare qualcos’altro. Lui è così. Per lui esiste solo il successo.”
A qualche mese di distanza, però, il classe 2000 ride smentendo, almeno parzialmente, le parole di suo padre. “Siamo un po’ drastici, sia io che mio padre. Però in effetti è un po’ così. Se le cose non funzionano, posso fare qualcos’altro. Sono spinto dai risultati e voglio fare bene per tutti gli sforzi che faccio e il tempo che dedico. Quindi una medaglia ai Campionati del Mondo era necessaria”. Questo però non significa che fosse già pronto a chiudere la sua carriera: non di certo al termine della stagione che gli ha regalato la prima vittoria in Coppa del Mondo e due medaglie mondiali, mentre alle porte ci sono i Giochi Olimpici e il Mondiale in Casa l’anno successivo.
“Ci saranno grandi eventi a motivarmi ora, con le Olimpiadi e i Campionati del Mondo di Falun alle porte. Mi sento motivato e penso che sia incredibilmente divertente praticare questo sport in questo momento”.