A fine aprile, Astrid Oeyre Slind ha annunciato che, nonostante la proposta ricevuta dalla Nazionale, avrebbe continuato la sua preparazione estiva, come d’abitudine, nel Team Aker Daehlie, squadra privata che milita nel circuito di lunghe distanze di Ski Classics, proseguendo la collaborazione con il tecnico Chris Jespersen, che da quest’anno curerà anche la preparazione di un’altra “esule” della squadra nazionale, Anne Kjersti Kalvaa, che però a differenza di Slind si è trovata senza un posto tra l’élite a causa di risultati poco convincenti.
La 37enne è tornata in questi giorni sulla decisione presa che, stando ai suoi racconti, ricorda per certi versi la vicenda che aveva tenuto banco qualche estate fa e aveva visto protagonista un altro nome importante del fondo norvegese, nientemeno che Johannes Hoesflot Klaebo. La richiesta della Federazione, infatti, prevedeva l’esclusiva dell’immagine dell’atleta per le sponsorizzazioni: ciò avrebbe impedito all’atleta, sotto contratto con l’Aker Daehlie fino al 2026, di poter esibire gli sponsor del team privato, con cui partecipa alle gare di lunga distanza di fine stagione e d’estate.
Le trattative, spiega la fondista, sono state lunghe e complicate, ma si è trattato di “una richiesta irragionevole” secondo Slind, che comunque sottolinea di essere ben accolta dalla federazione durante l’inverno. Secondo quanto proposto dalla Federazione, entrando nella Nazionale norvegese, l’atleta avrebbe dovuto rinunciate per tutti e sei i mesi invernali a rappresentare gli sponsor del Team Aker Daehlie anche al di fuori dei contesti di Coppa del Mondo, ma Slind fa presente che fino ad oggi “il Team Aker Dæhlie ha pagato i raduni, gli stipendi, gli allenatori e l’intero programma. La Federazione quindi venire a fare la cresta nella parte più importante della stagione? Si prenderanno tutte le pubbliche relazioni e la pubblicità, si daranno una pacca sulla spalla e diranno che sono un corridore della squadra nazionale? Si parla di un monopolio della federazione dalla prima gara di sci fino alla fine della stagione. Non è possibile avere una cosa del genere.”
Ecco perché Slind, fino ad ora, ha sempre stipulato con la Nazionale un contratto di rappresentanza, ad ogni convocazione, che le premettesse di rappresentare il proprio team al di fuori delle gare, indossando sponsor e divise federali solo nei contesti di gara. Un impegno che ha sempre svolto con piacere e gratitudine, ma sempre tenendo presente che è suo compito restituire alla squadra che l’ha formata “voglio che ne traggano beneficio. Questo è importante quando sono un profilo della squadra in cui lavoro, e mi rendo conto che ha un valore”.
Oggi però, la Federazione non sembra più essere disposta ad accettare un tale accordo, come fa notare sarcasticamente il suo allenatore Jespersen, a sua volta ex membro della Nazionale: “È questa squadra qui (il Team Aker Daehlie, ndr), con questi proprietari, che l’ha costruita.” spiega, ricordando che l’unica esperienza della sua atleta tra le fila della squadra federale risale ai tempi della squadre U23, durata all’incirca un anno “Non è sufficiente che la Federazione arrivi e dica ‘ora il tuo valore di mercato è così alto che ti vogliamo’. Non basta!”.
Al momento, la diatriba non sembra ancora conclusa, e Slind ha persino dovuto sottoscrivere una dichiarazione in cui spiega le motivazioni dietro alla sua rinuncia del posto in Nazionale e verrà presentata di fronte al Comitato federale dello sci di fondo. Una situazione incresciosa che, ancora una volta, pone domande sulla gestione degli atleti e delle squadre all’interno della Federazione Norvegese.