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Sci di fondo

Sci di fondo – Prime critiche al nuovo format di Coppa del Mondo dalla Svezia: “Un vicolo cieco”

Photo Credits Newspower

Presentato la scorsa settimana nel contesto del Meeting FIS primaverile di Villamoura (Portogallo), il calendario di Coppa del Mondo 2025/2026 di sci di fondo è subito stato messo al centro dell’attenzione per alcune novità per quanto riguarda i format di gare. Nell’anno olimpico, infatti, le staffette – format a cinque cerchi e da sempre amatissimo dagli atleti che possono portare alta la bandiera del proprio Paese facendo davvero squadra durante un grande evento come i Giochi – sono andate in pensione, senza che ci sia la possibilità di testare la formazione migliore per l’appuntamento della Val di Fiemme, sostituite in occasione del Tour de Ski da una novità assoluta, una 5km Heat Mass Start.
Benché la proposta di queste “mini-mass” a batterie debba ancora essere ratificata in occasione del Congresso FIS di giugno, è difficile credere che ci saranno ripensamenti ed ecco che subito i media internazionali colgono la palla al balzo per sondare le sensazioni dei protagonisti della Coppa del Mondo, che non sono affatto entusiaste di questa novità. Come suggerisce l’emittente svedese SVT per molti di loro è un vero e proprio punto interrogativo.

“Ormai è da molto tempo che scio e quando sento di non capire l’organizzazione, penso subito ai telespettatori e mi chiedo cosa pensino e se capiscano come funzionerà tutto questo” ha dichiarato William Poromaa a proposito della proposta “Capisco perché stanno cambiando, vogliono diffondere la disciplina e includere più nazioni. Ma mi chiedo quanto si possa cambiare prima che diventi troppo complicato.”
Anche Ebba Andersson, ad Expressen, si dimostra scettica e non ha ancora ben chiaro come sarà in pratica il nuovo format: “Innanzitutto, sono estremamente scettico riguardo al nuovo format, perché non ne capisco bene lo scopo. Credo che il mio primo obiettivo, ora che è stato lanciato, sarà quello di ottenere maggiori informazioni e su come dovrebbe funzionare. Poi capirò se questo rafforzerà le mie opinioni in merito, che non sono troppo positive, ma questo perché sono una sciatrice distance.”
Moa Ilar, invece, fa notare come una gara che sulla carta sarà molto lunga, potrebbe non essere equa per i suoi partecipanti: “Mi sembra un format molto eccitante. Ma pratichiamo uno sport all’aperto e ci sono molte condizioni esterne che possono rendere le cose difficili, perché sarà una competizione lunga”. Su questo punto anche Maja Dahlqvist ha espresso qualche perplessità: “È uno svantaggio che ci sia un divario così lungo tra il primo e l’ultimo partente. Un vantaggio può essere per chi normalmente è molto indietro in una partenza di massa e si trova a 30 secondi già nel primo intermedio perché è partito molto indietro”.

Anche la voce esperta di SVT per lo sci di fondo Anders Blomquist è critica per nei confronti di questa proposta che si colloca nel solco di tante scelte poco lungimiranti fatte dalla disciplina negli ultimi anni, contribuendo a farle perdere di credibilità e interesse agli occhi del pubblico. “A volte è necessario sviluppare e pensare in modo nuovo, ma ritengo che il pensiero qui sia completamente sbagliato. Non credo che sarà una gara divertente per gli sciatori e non credo che lo sarà per gli spettatori. In definitiva, sono convinto che lo sci di fondo sia in un vicolo cieco”.

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