Linn Gestblom (Persson da nubile) è stata messa fuori gioco per tutta la scorsa stagione a causa di un’operazione alla spalla, nonostante nelle intenzioni della biathleta dove essere la chiusura di un cerchio dopo l’intervento subito già un anno prima.
Ora però la 30enne svedese è sulla via del ritorno, dopo una lunghissima riabilitazione, benché ci sia per lei ancora un po’ di strada da fare prima di potersi allenare a pieno regime con il resto dei compagni di squadra, ma essere rientrata in gruppo in occasione dell’Olympic Camp di Creta è stato un passo fondamentale in questa direzione.
“In realtà, posso fare tutto, ma in questo momento è più importante la durata delle sessioni. Riduco alcune sessioni e lascio un po’ più di spazio nel programma per il recupero dopo aver svolto un lavoro più difficile per la spalla. Inoltre è difficile non fare troppo quando ci si sente bene” ha spiegato a SVT.
Per la prima volta dalla fine dei Mondiali di Nove Mesto, quando ha chiuso la sua ultima stagione in anticipo per andare “sotto i ferri”, la spalla è finalmente sana e integra, e per la prima volta dopo lungo tempo sarà in grado di gareggiare con una spalla stabile: un’ottima premessa mentre la stagione olimpica si avvicina; non si tratta di un dettaglio banale poiché questo le consentirà che Gestblom potrà finalmente dire addio all’imbracatura che utilizzava attorno alla spalla al posto del più semplice cinturino che tutti gli atleti hanno attorno al braccio per garantire la maggiore stabilità nel tiro a terra.
“Sono tornata alla cinghia e finora ha funzionato bene. È più stabile, un po’ meno traballante, quindi mi sento bene. Non mi mancherà l’imbracatura, anche se probabilmente sarà nella custodia dell’arma per ogni evenienza, ma forse dovrei togliermi quella coperta di Linus” dice Gestblom che ha raccontato di aver considerato anche l’ipotesi di cambiare il braccio del tiro, provando a diventare mancina “L’ho provato una volta, per sicurezza. Se avessi dovuto farlo, l’avrei fatto, era sicuramente in programma. Sono mancina, quindi penso che avrebbe funzionato, ma in quel caso avrei dovuto fare un bel po’ di ore in più di allenamento dietro alla carabina…”
Detentrice dell’oro olimpico nella staffetta, è chiaro che poter difendere quella medaglia sulle nevi di Anterselva è per Gestblom la più grande fonte di motivazione: “Naturalmente le Olimpiadi sono il mio obiettivo. Arrivarci e fare una buona prestazione. Ho dei bei ricordi delle precedenti Olimpiadi a cui ho partecipato, quindi non vedo l’ora di farlo dove c’è il pubblico”.