Un argento mondiale non si vince certo per caso. Eppure Ella Halvarsson, biatleta emergente del comparto svedese, rimane con i piedi per terra e non vuole dare niente per scontato nell’approccio alla stagione olimpica. Protagonista di un inverno in grande crescita – culminato proprio con la medaglia d’argento vinta nell’individuale iridata di Lenzerheide –, l’atleta classe 1999 ha parlato delle proprie aspettative in vista del 2025/26, soffermandosi sul tema della pressione mediatica e delle aspettative.
Un tema che Halvarsson non sottovaluta nell’analizzare il suo nuovo status da atleta di primissimo livello all’interno della squadra svedese, dove è stata da poco confermata nell’organico della Squadra A. “L’allenamento mentale è importante per il benessere – sottolinea Halvarsson ai microfoni di SVT -. Può darsi che sarò sottoposta a una pressione completamente differente, sia a livello interiore che dall’esterno. Molte persone pensano che non sia importante, ma lo è. Leggo e vedo tutto quello che gli altri scrivono”.
Al via della nuova stagione, che per quanto riguarda la Coppa del Mondo partirà proprio dalle nevi svedesi di Östersund (dove peraltro Halvarsson è quasi di casa essendo parte del club Biathlon Östersund), la giovane biatleta dovrà darsi da fare per costruirsi la convocazione alle Olimpiadi. A differenza di quanto avvenuto per i suoi connazionali Elvira e Hanna Öberg, Sebastian Samuelsson e Martin Ponsiluoma, che hanno già ottenuto con grande anticipo il pass per Milano-Cortina 2026, Halvarsson dovrà infatti ancora dimostrare di valere un posto per le gare di Anterselva. Per farlo, la svedese poggerà le sue ambizioni su una buona dose di concretezza e realismo: “Se mi aspettavo anch’io la convocazione? No, non era qualcosa che mi aspettavo. Non è perché tutto è andato bene la scorsa stagione che allora andrà bene anche quest’anno”.
