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Sci di fondo

Sci di fondo – Linn Svahn e le Olimpiadi di Milano-Cortina come l’ultima occasione: “Fatico a immaginarmi nel 2030”

Photo Credits Fondo Italia

La sfortuna si è accanita su di lei, facendole di fatto saltare tre grandi eventi per infortunio: Mondiali di Oberstdorf 2021 (era in gara, ma fisicamente in pessime condizioni, ndr), Olimpiadi di Pechino 2022 e Mondiali di Trondheim 2025. Prima il problema alla spalla, con la caduta arrivata a poche settimane dal Mondiale tedesco che, per un errore dello staff medico svedese, le costò anche i Giochi Olimpici cinesi, poi la commozione cerebrale alla vigilia del Mondiale norvegese.

Una serie di sfortune che hanno frenato la forte fondista svedese, ancora a zero medaglie in carriera. Dopo la caduta alla vigilia del Mondiale di Trondheim, la rinuncia al Mondiale e l’abbattimento iniziale, Linn Svahn ha cercato di reagire, come raccontato in un’intervista a SVT, rilasciata nel corso del raduno di Creta.

«All’inizio stavo così male che ogni giorno era difficile – ha ammesso – ma ben presto sono passata all’essere felice che non fosse successo niente alla mia famiglia, ai miei cari o che fosse successo qualcosa in macchina mentre andavamo ai Mondiali. Questa è l’immagine che ho avuto durante tutto il percorso di recupero. Almeno sono stata risparmiata da un sacco di brutte cose che colpiscono molti».

Ovviamente, nonostante questi pensieri un po’ particolari, è stato comunque difficile accettare quanto accaduto: «Ma è comunque un’esperienza lasciare qualcosa di importante in quel preciso momento, perché sei più preparato che mai e poi ti ritrovi catapultato in una quotidianità completamente diversa».

Ora Svahn può iniziare la preparazione alle Olimpiadi del 2026, che lei vede quasi come ultima opportunità di vincere una medaglia olimpica: «Faccio fatica a immaginarmi nel 2030. Adoro questo stile di vita, ma siamo degli esseri umani e vogliamo fare anche altre cose. Ma finché avrò le motivazioni per andare avanti, lo farò».

La svedese ha poi ammesso quanto sia difficile ogni volta andare avanti e reagire. Molti dicono che di fronte agli eventi negativi si abbia ancora più fame, crescano ulteriormente le motivazioni, ma Svahn non è così d’accordo.

«Non è così scontato che se non ottieni ciò per cui hai lavorato, proverai il desiderio di rifarti e fare meglio. In un certo senso, l’insuccesso può anche erodere la fiducia. Non sono così convinta che quanto successo mi faccia venire fame, ma forse mi toglie un po’ di sicurezza».

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