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Biathlon – Jeanmonnot, dall’esperienza della passata stagione mantiene i piedi per terra per le Olimpiadi

Foto Credits: Dmytro Yevenko/Fondo Italia

Il finale di stagione della Coppa del Mondo femminile di biathlon della passata stagione è una di quelle cose che difficilmente possono essere dimenticate: la Mass Start di Oslo, con il duello tra Lou Jeanmonnot e Franziska Preuss per la Sfera di Cristallo resterà nella storia della disciplina e dello sport in generale, ed è uno di quei racconti che, anche a distanza di anni, faranno riaffiorare ricordi ed emozioni a chi l’ha vissuta direttamente o indirettamente.
Per Lou Jeanmonnot, che da quella gara è uscita in parte con le ossa rotte, avendo perso la vittoria della Classifica Generale dopo il clamoroso sorpasso nell’Inseguimento traccia, sulle pagine de L’Equipe, un bilancio in realtà senza amarezza, come parte di un percorso di crescita e di apprendimento.

“Penso di aver capito diverse cose. Sto iniziando a capire meglio me stessa, a sapere meglio di cosa ho bisogno, come reagisco in questa o quella circostanza. È solo questione di esperienza. Ho vissuto mille circostanze, a volte estreme.”

Anche se i tifosi talvolta ancora le ricordano quella caduta che ha compromesso le sue chance di vittoria, la 26enne ha accettato l’esito di quella gara. “Per me va bene. Non sono sicuro che la Sfera di Cristallo generale avrebbe cambiato la mia vita o la mia felicità. Né la mia capacità di impegnarmi per ottenere di più. Semmai, questo secondo posto mi ha fatto apprezzare tutto quello che è successo dopo. Ho capito che faccio tutto questo per le emozioni che mi procura. Intendiamoci, non sto dicendo che non voglio vincere la Generale, penso che avrei meritato, non ho fatto grossi errori. Sono già molto orgogliosa di ciò che ho fatto. Arrivare seconda in questo contesto mi ha permesso di sentire la vicinanza delle persone che mi hanno davvero sostenuto. Quando vinci, puoi ritrovarti circondato da persone che sale sul carro: è difficile fare ordine tra di loro. Lì la gente non poteva fingere di essere triste, perché si vedeva. È molto toccante.”

Per la biathleta di Pontarlier l’importante è non guardarsi più indietro: “Farà parte della mia vita, della mia esperienza. Ma ormai è diventato addirittura una battuta: appena si parla di una curva, ci penso e mi fa ridere. È solo sport.”

Anche se la preparazione è iniziata e poco alla volta ci si avvicinerà ai Giochi Olimpici di Milano-Cortina, Jeanmonnot non ne fa un pallino.
“Rispondo alle domande come se fossi già lì, ma non sono sicuro che ci sarò. Voglio restare con i piedi per terra, devo comunque qualificarmi. Non si tratta di falsa modestia, ma della realtà: non ho il pass. So che posso farcela, ma il nostro team francese è così folto che è sufficiente per realizzare qualche passo falso (per essere fuori, ndr)…”

Questo non significa che, per concentrarsi sull’obiettivo olimpico, Jeanmonnot rinuncerà a qualche gara di Coppa del Mondo, come fanno altri atleti. “Sono perfettamente in grado di gestire un’intera stagione. Sarà una questione di adattamento. Se sarò completamente esausta e stressata o non riesco a mettere un piede davanti all’altro, allora potrei pensarci. Ma in ogni caso, ad oggi, non c’è motivo di farlo.”

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