Eric Perrot è in questi giorni a Peisey-Nancroix, località della Savoia dove il biatleta è tesserato e sta effettuato allenamento in autonomia dopo il raduno nel sud della Francia organizzato dal Comitato Olimpico Francese e prima di ritrovare la squadra tra 10 giorni a Corrençon-en-Vercors.
Il campione del Mondo nell’Individuale a Lenzerheide 2025 ha incontrato le telecamere e i microfoni del quotidiano Le Dauphiné per parlare della sua preparazione, iniziata a fine aprile, e dei suoi obiettivi olimpici, con i Giochi di Milano-Cortina del febbraio 2026.
“La preparazione è iniziata già da un mese abbondante, dalla fine di aprile. In effetti, alterniamo raduni di allenamento e altre attività a casa come qui. Alla fine, si tratta di un lavoro come al solito, abbiamo queste porzioni di lavoro solitario casalingo, in cui continuiamo la programmazione normalmente” spiega il 23enne “poi ci ritroviamo e mettiamo un po’ in comune quanto fatto, cercando con il gruppo di imitarci l’un l’altro.”
Non si parte però con calma tra i Blues, che stanno già aggiungendo volume ai loro allenamenti.
“Il mese di maggio è servito a questo, a rimettersi in forma, a preparare il corpo al lavoro d’intensità e a riprendere il carico attraverso diversi sport, tra corsa, bici, e skiroll. E naturalmente il tiro. Sto facendo in questi giorni le prime sessioni in cui abbino skiroll e tiro e dunque la maggior parte è in volume. Poi faremo un breve ciclo di intensità a piedi prima di tornare a un’intensità più specifica sugli skiroll.”
Con le Olimpiadi nel mirino, dopo una stagione da protagonista impreziosita dal primo oro individuale nel Mondiale svizzero, Perrot non crede sia cambiato molto nel concreto della sua cavalcata verso le gare a cinque cerchi di Anterselva, mentre è nella testa che trova le maggiori differenze.
“Nel quotidiano alla fine non ci sono grandi cambiamenti, le sessioni di allenamento si assomigliano tutte, gli obiettivi sono gli stessi, vale a dire vincere le gare. Ma mentalmente le cose cambiano un po’ perché l’obiettivo olimpico è diverso da quello mondiale, è più grande. Ma alla fine nel concreto, il quotidiano resta identico. È nello stato d’animo in cui mi proietto verso un piccolo spirito olimpico, c’è qualcosa di diverso nell’aria, soprattutto grazie al raduno pre-olimpico che abbiamo fatto la scorsa settimana, dove ho potuto per la prima volta vedere i cinque cerchi. Mi ha fatto entrare molto nell’atmosfera.”
Come già riferito dalla compagna di squadra Lou Jeanmonnot, anche se i Giochi restano il grande e principale obiettivo della stagione, non ci saranno strategie per quanto riguarda la Coppa del Mondo, con gare o addirittura tappe saltate per prepararsi meglio.
“Non c’è bisogno di fare rinunce per essere pronti per i Giochi. L’abbiamo dimostrato quest’anno e continueremo a dimostrare che si può fare bene ai Campionati del mondo e allo stesso tempo performare alla grande in Coppa del Mondo. Ovviamente, punterò ai Giochi un po’ più che sul resto, ma credo di poterlo fare senza compromessi.”