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Sci di fondo

Sci di fondo – Stina Nilsson, un grande inizio nelle lunghe distanze ma che fatica la preparazione!

Dopo 23 vittorie in Coppa del Mondo e cinque medaglie olimpiche nello sci di fondo, Stina Nilsson ha deciso di passare al biathlon nel marzo 2020. Un cambiamento che non si è rivelato promettente come si sperava: nonostante un podio in sprint a Kontiolahti, non è arrivata la continuità necessaria per poter restare ai vertici del biathlon svedese; una parabola sempre più discendente l’ha portata quindi, un anno fa, ad annunciare che avrebbe cambiato nuovamente sport, tornado al fondo ma questa volta dedicandosi alle gare di lunga distanza nel Pro Tour di Ski Classics, assieme al Team Ragde Charge. Il successo per la svedese è stato immediato, a partire dalla mitica Klarälvsloppet sugli skiroll e proseguendo nel circuito delle granfondo, con diversi podi fino all’exploit della vittoria all’esordio nella Vasaloppet. Nel prosieguo della stagione ha vinto sia la Birkebeinerrennet che la Marcialonga Bodø.

“È un risultato enorme e il fatto che sia arrivata alla fine è stato come una sorta di ‘effetto ketchup’. Dopo la Vasaloppet la stagione è davvero decollata e nelle settimane successive ho vissuto dei weekend bellissimi. Sono incredibilmente orgogliosa” ha commentato Nilsson in un’intervista a SVT, dove ha rivela però che il passaggio alle lunghe distanze non è stato così semplice come potrebbe sembrare dall’esterno con i risultati che l’hanno portata sul podio della Classifica Generale del Pro Tour al termine della prima stagione.

“Sarebbe facilissimo per me idealizzare l’intera estate, dire che è stata perfetta. Ma il fatto è che a luglio ero completamente distrutta perché avevo esagerato. È un equilibrio molto difficile” racconta.

Nilsson spiega che le piace poter gestire autonomamente il programma di allenamento, ma che ci è voluto un po’ di tempo per imparare a gestire il suo corpo per il nuovo sforzo richiesto. In questa stagione ha svolto poco più di 1000 ore di allenamento, mentre biatleta ne faceva poco più di 800.

“Quando eravamo in raduno venivo rallentata, mi dicevano ‘devi prenderti il tuo tempo’. Ma quando ero a casa, volevo solo accelerare. All’inizio di luglio ho avuto un crollo totale e ho potuto pedalare e nuotare solo per tre o quattro settimane perché avevo esagerato. È così facile dire che tutto andava bene, ma è un gioco di equilibri. Ora sono riuscita a ritrovare l’equilibrio, ma può succedere di incappare in ostacoli.”

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