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Biathlon – Da Livigno ad Anterselva passando per Lavazé. La scelta di Sørum: cinque settimane in quota! Northug e Bjørndalen sono scettici

Foto Credits: Dmytro Yevenko

«Non vedo il senso di essere lì per cinque settimane. Una volta che ci sei stato per quattro, l’allenamento in quota è sufficiente. Poi penso che scendere in pianura e allenarsi in modo qualitativo sia importante quanto avere una settimana in più in quota». È scettico Petter Northug, quando a TV2 gli viene chiesto di commentare l’ultima scelta di Vebjørn Sørum.

Il biatleta norvegese, reduce da una buonissima stagione, arriva oggi in Italia, insieme ai compagni di squadra della nazionale, per un raduno che lo vedrà impegnato a Livigno fino al 22 giugno. Da lì, la Norvegia èlite maschile e femminile si sposterà a Lavazé, dove si fermerà, ospite del Dolomiti Apart & Rooms, fino al 2 luglio, con alcuni uomini che resteranno fino al 6.

Lì i norvegesi torneranno a casa dopo tre settimane di quota. Tutti, tranne uno, Vebjørn Sørum. Il ventiseienne, che lo scorso anno ha ottenuto a Ruhpolding la sua prima vittoria in Coppa del Mondo, imponendosi nell’individuale, ha deciso di fermarsi ancora in Italia per passare altre due settimane in quota, ad Anterselva.

«Sto cercando di fare un ulteriore passo avanti rispetto all’anno scorso e penso che sarà molto emozionante. È un bel po’ di tempo – ha detto Sørum a TV2 – cercherò di trovare l’equilibrio ottimale per ottenere il miglior effetto possibile sul sangue o la migliore emoglobina possibile, e quindi fare un altro passo avanti a livello fisico».

Sørum ha specificato, anche, che andrà ad Anterselva per prepararsi al meglio in vista delle Olimpiadi. Questo significa più sessioni impegnative lì: «Spero di acquisire esperienza per un “pre-camp” e possibilmente per le Olimpiadi».

Oltre a Northug, anche Bjørndalen non è così convinto che quella di Sørum sia la scelta giusta: «Sono scettico. Spero che funzioni, ma non capisco perché dovrebbe provarlo. Sørum ha avuto un’ascesa fantastica negli ultimi anni. Se è un gioco d’azzardo? Non lo è perché siamo a giugno e luglio. Meglio lo faccia ora che ad ottobre».

Northug ha parlato invece della propria esperienza: «Ho avuto un ottimo effetto dalla quota, ma ho notato che ci vuole tempo per avere risultati ottimali nelle sessioni impegnative in pianura, quando si è stati in quota per quattro settimane. La riacclimatazione richiederà ancora più tempo con cinque settimane».

Fondo Italia ha contattato alcuni allenatori, che sostengono la scelta di Sørum e non la ritengono azzardata, in quanto, alcuni studi dimostrano che per avere dei reali benefici dalla quota, in particolare sotto i 2000 metri, sono utili tra le 3 e le 5 settimane.

Sørum è molto aperto a parlare del proprio allenamento e di quanto ami spingersi al limite. «Non credo di potermi allenare di più. Ci sono 24 ore in un giorno, quindi è difficile fare molto di più. Si tratta semplicemente di perfezionare quello che si fa. Se sono al numero di ore che ho fatto l’anno scorso, sono molto contento».

Un numero di ore attorno alle 1000, anche se Sørum non può quantificarlo esattamente. «Non scrivo un diario di allenamento dall’inizio della stagione in poi. Perché poi mi alleno un po’ di più per dare il massimo. Ma credo di aver raggiunto circa 1000 ore. È solo la parte fisica».

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