Nelle ultime stagioni sta soffrendo, a causa di un problema alle anche che spesso le causa forti dolori in allenamento e in gara, ma Anna Comarella continua a stringere i denti. È troppo grande il sogno di partecipare a un’Olimpiade che porta il nome della sua città, Cortina, capace di darle le motivazioni e le energie per andare avanti oltre le difficoltà.
Lo scorso anno, la veneta delle Fiamme Oro ha anche saputo rendere al meglio nei due momenti chiave della stagione, al Tour de Ski, dove si è ben comportata nelle due gare sulla pista olimpica di Lago di Tesero, e ai Mondiali, dove ha fatto un buono skiathlon, in particolare nella parte in classico.
Comarella, che ha già annunciato la sua intenzione di ritirarsi al termine della stagione 2025/2026, riparte ora dalla squadra di sede delle Fiamme Oro, in quanto, d’accordo con Markus Cramer, direttore tecnico della nazionale italiana, è stata inserita nel gruppo azzurro come aggregata in Squadra A, che significa allenarsi per la maggior parte dell’estate a Moena, sede delle Fiamme Oro, seguita dall’allenatore Marco Selle.
Partiamo dalla passata stagione. Le problematiche fisiche che ti porti dietro da un po’ si sono fatte sentire, ma si sono visti dei passi avanti rispetto all’anno precedente.
«È stata una stagione davvero tosta dal punto di vista fisico e non è stato affatto facile disputare così tante gare. Ho avuto anche una piccola interruzione dopo il Tour de ski, quando il dolore alle anche era aumentato e sono stata costretta a fermarmi, saltando anche una parte del periodo di preparazione al Mondiale. Considerando tutto questo, sono soddisfatta di aver raggiunto il mio obiettivo stagionale e aver disputato anche un buon Mondiale, ma c’è sempre da migliorare. Sono contenta del mio Tour de ski, perché non era scontato arrivare in cima al Cermis, visto che gareggiavo sul dolore. Ho tenuto duro grazie al supporto dello staff medico».
Ora come stai?
«Ho ripreso ad allenarmi. Anche questo inizio di preparazione estiva non è stato semplice, in quanto alcuni giorni ho avuto parecchio male e abbiamo dovuto cambiare qualcosa nel programma. Purtroppo devo convivere con questo problema alle anche, ma è gestibile: devo cercare di non sovraccaricarle troppo e trovare il giusto equilibrio».
Sei ripartita come aggregata della Squadra A e ti stai allenando con le Fiamme Oro a Moena. Una scelta legata a queste problematiche?
«Si. Al termine della stagione ho avuto un bel colloquio con Markus (Cramer, ndr) e mi ha spiegato quelle che sarebbero state le sue idee per la programmazione estiva. Abbiamo ripercorso questi ultimi anni, i diversi problemi fisici accusati nel corso della preparazione, che a volte mi costringevano ad allenarmi a parte o non farlo affatto. Sulla base di questo, abbiamo capito che ho la necessità di seguire una programmazione diversa. Allora, la soluzione migliore per me era avere un programma diverso e lavorare qui con Marco Selle. I due si sentono di continuo e hanno un ottimo rapporto di collaborazione».
Così ti allenerai per lo più da sola. Ciò non ti spaventa?
«Devo dire che sono un caso anomalo. Vero, il gruppo è importante e il confronto aiuta, soprattutto se in alcuni lavori trovi chi più forte e diventa un punto di riferimento. Eppure per me non è mai stato un problema allenarmi da sola, mi piace farlo e cerco di raggiungere i miei obiettivi anche così. Avere altre persone è importante ma non fondamentale, perché riesco a trovare le motivazioni e raggiungere il mio limite anche da sola. In ogni caso, qui ho spesso la possibilità di allenarmi anche con Maria Gismondi, che è un bel confronto».
Lo scorso anno ti eri concentrata anche tanto sulla tecnica. Curerai tanto questo aspetto anche in questa preparazione estiva?
«Certo, con Marco (Selle, ndr), ogni giorno ho un obiettivo tecnico da seguire. È molto importante e mi impegno tantissimo perché voglio migliorare sempre. Nella passata stagione ho visto dei risultati e sono contenta di come ho lavorato su questo aspetto. Certo non sempre sono riuscita ad eseguirlo in gara, anche perché quando ero parecchio provata tornavo sulle mie vecchie cattive abitudini. Però sono contenta di essere riuscita a portare in gara, nella maggior parte delle occasioni, quanto avevo fatto in allenamento».
Hai detto che tra Cramer e Selle c’è un continuo dialogo. Senti la fiducia da parte del dt azzurro?
«Si, sento la sua fiducia e sono contenta di questo. Spero di riuscire a meritarmela anche nel corso della stagione».
La prossima stagione sarà tutt’altro che banale per te, perché oltre all’appuntamento olimpico, sarà anche l’ultima della tua carriera.
«Si, per me sarà un anno molto particolare, perché l’ultimo della mia carriera agonistica. Mi fa ancora strano pensarci, perché fin qui lo sci di fondo agonistico è stato tutta la mia vita, anche se ho avuto pure altre cose, come lo studio. E poi si, ci sono le Olimpiadi di Milano-Cortina, dove, anche se le nostre gare si disputeranno in Val di Fiemme, c’è il nome della mia città. Mi riempie d’orgoglio, perché Cortina è il paese dove sono nata e cresciuta, anche sportivamente. Il mio obiettivo è di rappresentare l’Italia in queste Olimpiadi perché sarebbe bellissimo chiudere così la mia carriera agonistica. Mi emoziono solo a pensarci e farò di tutto per esserci. Voglio chiudere con la consapevolezza di aver dato tutto».
Nell’ultima stagione la squadra femminile ha ottenuto diversi risultati positivi. Senti che qualcosa sta cambiando, che sia stata imboccata la strada giusta?
«Sono veramente felice dei risultati ottenuti dalle mie compagne di squadra, è stato anche bello essere lì mentre lo facevano. Quelle prestazioni danno molta fiducia a tutto il nostro movimento e spero sia soltanto l’inizio».