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Sci di fondo

Sci di fondo – “Mi sembrava di vivere due vite”: il coming out della finlandese Anni Lindroos

Photo Credits: Instagram

La comunità LGBTQ+ celebra ogni anno a giugno il Pride Month, in commemorazione dei moti di Stonewall, una serie di rivolte spontanee che ebbero luogo a New York nel giugno 1969, in risposta a una retata della polizia in un bar gay. Questi eventi sono considerati un momento chiave nella storia del movimento e hanno portato alla nascita del movimento per i diritti LGBTQ+ moderno. Ecco perché ogni mese di giugno si cerca di attenzionare in modo più particolare storie di lotta e rivendicazione, ma anche di percorsi di accettazione di sé all’interno di contesti difficili.

Una di queste storie viene dalla Finlandia dove la fondista della nazionale Anni Lindroos ha raccontato la sua esperienza da quando ad inizio di quest’anno, in un documentario televisivo Sportliv dell’emittente finlandese Yle, ha parlato apertamente del suo orientamento sessuale per la prima volta. Ora a ventitreenne si dice sollevato.

“Negli ultimi cinque anni, ci ho pensato giorno e notte, e non sono riuscita a vivere la mia vita. Parlarne apertamente ha reso tutto molto più facile” ha affermato in un’ intervista con Iltalehti “Ora sono libera!”

I segnali d’allarme erano visibili da tempo, ma nel maggio 2023 la finlandese è crollata sotto la pressione che aveva accumulato a lungo contro se stessa: dopo aver debuttato in Coppa del Mondo all’inizio della stagione 2022-23 ed essersi piazzata al 29° posto nello sprint libero di Davos, le difficoltà si sono intensificate, soprattutto sotto forma di disturbi del sonno .
Solo a quel punto ha capito che era ora di accettarsi per quello che era, parlando apertamente della sua sessualità; fino a quel momento non l’aveva repressa, ma non ne aveva mai parlato con nessuno al di fuori della famiglia e degli amici più stretti.

“Pensavo che se fossi stata davvero brava a sciare, il mio orientamento sessuale non avrebbe avuto alcuna importanza” spiega “mi sembrava di vivere due vite diverse. Solo la mia cerchia più ristretta era a conoscenza del mio orientamento. Se qualcuno mi avesse chiesto se uscivo con una ragazza, avrei risposto di sì. Ma mi è stato spesso chiesto se uscivo con un ragazzo, e ho sempre detto di no. È così che ho taciuto e non ne ho mai parlato.”

Secondo Lindroos, l’ambiente dello sci nordico finlandese, del resto, è particolarmente conservatore e restio ad accettare persone della comunità LGBTQ+ e non si percepisce da parte di nessuno alcun incoraggiamento a parlare di qualcosa che in fin dei conti tutto naturale. Ecco perché ha deciso di rimanere in silenzio.

“L’ho tenuto per me per non dovermi difendere. Ora spero di poter essere un modello per gli altri in questo ambiente, perché non ne abbiamo mai avuto uno così prima. So che sarebbe stato più facile anche per me se ne avessimo avuto uno. Se fossi stato una calciatrice, la situazione sarebbe stata completamente diversa. Lì, quasi nessuno si sarebbe sorpreso se una giocatrice appartenesse a una minoranza sessuale.”

Negli ultimi anni alcuni coming out hanno fatto scalpore in Norvegia: nonostante il Paese sia spesso considerando ampiamente all’avanguardia in molti ambiti, l’ambiente degli sport invernali è ancora relativamente conservatore. Nel 2018, ad esempio, Stian Grastveit è diventato famoso quasi da un giorno all’altro quando ha parlato delle sfide che la sua identità sessuale gli ha posto. Nel 2022, dopo l’attacco terroristico del 25 giugno, anche Astrid Uhrenholdt Jacobsen ha fatto coming out pubblicamente sul proprio orientamento sessuale.

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