Al termine della scorsa stagione, sembrava che Einar Hedegart, talento del biathlon prestato al fondo con clamorosi risultati, avesse preso la decisione definitiva di concentrarsi esclusivamente sul biathlon, dove si era diplomato campione norvegese nella Mass Start a Stiklestad precedendo a biathleti ben più quotati a livello internazionale. Ai microfoni di NRK al termine di quella gara disse di essersi “reso conto che mi manca la motivazione necessaria per fare solo sci di fondo. Ho bisogno di fare anche un po’ di tiro“.
Oggi, però, il 23enne di Framverran, che condivide quindi i natali con Petter Northug, potrebbe aver fatto marcia indietro su quella decisione: “Sono completamente confuso. All’esterno sembra che non riesca a decidere, ed è proprio così” dice Hedegart a TV2 “Ho avuto un po’ di tempo per pensarci e sono giunto alla conclusione che farò entrambe le cose. Farò più sci di fondo durante la preparazione. Sparerò di meno, ma non intendo rinunciare al biathlon”.
Nonostante diverse soddisfazioni in ambito juniores, con tre medaglie ai Mondiali di categoria del 2023, la sua carriera nel biathlon, è stata segnata da qualche tiro sbagliato di troppo. I risultati ottenuti nel fondo lo scorso inverno, invece, sono stati assolutamente strabilianti: diverse vittorie in Coppa di Norvegia e il pesantissimo podio in Coppa del Mondo nella 10km in tecnica libera a Oslo-Holmenkollen, alle spalle di Harald Oestberg Amundsen e addirittura davanti a Johannes Hoesflot Klaebo. Tutto questo sta iniziando a pesare sempre di più sulla decisione di Hedegart, che come tanti atleti ha ambizioni olimpiche alla vigilia di Milano Cortina 2026. “Sulla carta, sono più vicino alle Olimpiadi nello sci di fondo. Ora ho un approccio diverso al biathlon: sparo molto di meno e mi alleno di più a secco a casa. Non è un piano a prova di bomba, ma vale la pena provare. La cosa più importante è che ho fiducia. Non sarò deluso se non parteciperò alle Olimpiadi, ma è comunque un obiettivo. Se faccio un po’ meglio di quest’inverno, è possibile.”
Stando ai test a cui si sottopone con i suoi tecnici nel Team Anlegg Øst, sostiene che la nuova impostazione della sua preparazione sta funzionando: un avvertimento a chi può aver pensato che quanto fatto nella scorsa stagione sia stato un fatto casuale.
“Le misurazioni mostrano che i numeri (VO2max) sono migliorati di quasi il dieci percento rispetto alla settimana successiva alla tappa di Holmenkollen. Questo mi rende più fiducioso di quanto non lo sia mai stato prima.”