All’indomani di una stagione da cineteca, nella quale ha infranto ogni tipo di record, Johannes Høsflot Klæbo si prepara ad affrontare un nuovo inverno da protagonista annunciato, ma con qualche novità che riguarda sia la sua vita personale che quella sportiva. Nell’avvicinarsi alla sfida delle Olimpiadi di Milano-Cortina, il fenomeno norvegese ha già messo un tassello alla ricca collezione di conquiste, riuscendo in quello che lui ha definito il 7° oro del suo 2025 e il più importante, la proposta di matrimonio alla compagna Pernille Dosvik.
Un passo importante sul quale, anche nella testa di Klæbo, rimangono ancora diversi interrogativi: “Dopo il fidanzamento – racconta il noregese in un’intervista a Nettavisen – è stato tutto un susseguirsi di impegni. Non ci siamo quasi più visti da allora, quindi vedremo se riusciamo a iniziare a pensarci durante l’estate. Onestamente, non ho la minima idea di quando sarà o dove”. Nessuna rivelazione dunque sulle circostanze delle nozze, che per ora non sono l’argomento all’ordine del giorno in casa Klæbo: “Sento di aver fatto la mia parte con la proposta – aggiunge con un velo di ironia -, ora è giusto che Pernille si faccia avanti. Avrà sicuramente molto da dire sull’organizzazione e le lascerò volentieri questo compito”.
Il vero focus i questo momento è infatti sulla preparazione e sulla posa delle basi per quella che promette di essere un’altra stagione dalla portata storica. Una preparazione partita un po’ con il freno a mano tirato, visto che – racconta Klæbo – il suo finale di stagione è stato caratterizzato da motivazioni poco presenti e da qualche malanno: “Ero stanco – spiega – demotivato, appesantito e ho patito anche un po’ di malanni. Non ha certo aiutato con la voglia di allenarmi ad aprile. Non ci sono state molte ore di allenamento di cui vantarmi in quel mese, ma credo fosse davvero necessario”.
Dopo una pausa necessaria e un passo decisivo compiuto nella propria vita privata, ora Klæbo sembra definitivamente pronto a tuffarsi nella costruzione della nuova stagione che, come detto, sarà accompagnata da qualche novità. Il classe 1996, infatti, ha scelto di variare un po’ la preparazione, concedendosi alcuni periodi in quota meglio distribuiti: “Abbiamo dedicato un po’ di tempo a mettere giù un piano che crediamo sia giusto e valido – raconta il norvegese -. L’obiettivo, ovviamente, sono le Olimpiadi. Abbiamo imparato alcune cose durante il Mondiale: quanti giorni in quota servono, quanti giorni restare a bassa quota prima della prima gara e così via”. Nello specifico, per lui si prevedono 4 settimane in quota prima dei Giochi Olimpici, la prima delle quali è in programma alla fine del mese di agosto.
Sebbene sia da due anni tornato regolarmente nel quadro della nazionale norvegese, Klæbo continuerà ad essere seguito nel lavoro sul campo dal nonno Kåre Høsflot, suo allenatore fin dall’infanzia, e nelle questioni extra-pista dal padre Håkon Klæbo, che ricopre sostanzialmente il ruolo di manager. Anche in questo caso, tuttavia, Klæbo ammette che vi saranno alcune novità, che porteranno il padre a una presenza meno insistente nella routine del campione. “Avere quasi 29 anni e condividere casa con mio padre per 150 giorni all’anno non è forse la cosa più piacevole”, conclude il fondista che poi con riferimento alla collaborazione stretta con il padre ammette: “È comunque andata molto bene”.
Per l’intervista ad Håkon Klæbo a margine del Tour de Ski 2024/25, CLICCA QUI