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Sci di fondo

Sci di fondo – Jonathan Milan eroe al Tour de France, il segreto è… l’ex allenatore di Halfvarsson

Foto Credits: Langd.se

Cosa lega un velocista delle due ruote a un fondista svedese? La splendida vittoria di Jonathan Milan, ciclista friulano della Lidl-Trek, nella tappa con arrivo a Laval in scena ieri al Tour de France segna un traguardo storico per lo sport italiano, che torna ad esultare sulle strade della Grande Boucle dopo 6 anni dall’ultima volta. Un trionfo che – nonostante la penalizzazione di 10″ nella generale per un’ostruzione commessa nelle fasi preliminari della volata – proietta l’italiano sulle prime pagine dei giornali di tutto il mondo consolidando anche la maglia verde di leader della classifica a punti, ma… porta un po’ di soddisfazione anche al mondo dello sci di fondo. Il motivo? Dietro alla crescita di Jonathan Milan, tra i tanti segreti e abilità, c’è anche un allenatore passato dagli sci stretti.

Si chiama Mattias Reck ed è da qualche anno il preparatore atletico di Jonathan Milan. Di nazionalità svedese e con grande esperienza di coaching nel ciclismo professionistico, Reck ha però un percorso parallelo in patria a fianco di alcuni atleti del fondo. Oltre ad aver costruito il successo di ciclisti del calibro di Marcel Kittel, André Greipel e più recentemente Mads Pedersen e proprio Milan, il tecnico svedese è infatti stato allenatore di Calle Halfvarsson, uno dei pilastri della Svezia nel recente passato. Inoltre, negli ultimi anni Reck ha anche collaborato con il Team Engcon, squadra svedese impegnata nel circuito Ski Classics.

A favorire questo successo in due discipline diametralmente opposte, le vicinanze a livello di fatica e allenamento che Reck individua tra il ciclismo e lo sci di fondo: “Alleno gli sciatori nello stesso modo in cui alleno i ciclisti. Nel 90% dei casi è uguale“, raccontava lo svedese ai microfoni di Proxcskiing solo qualche anno fa. In particolare, nella preparazione dei fondisti, Reck applica programmi di allenamento e sessioni di ripetute che sono utilizzate anche nel ciclismo: “In questo modo si possono mantenere pulsazioni elevate e alta potenza per lungo tempo. La ricerca ha confermato che ciò stimola i muscoli e il cuore nel modo giusto”.

Metodologie che – visti i risultati – sembrano dare i risultati sperati, considerando che Jonathan Milan prima di rompere il digiuno di vittorie al Tour de France che per l’Italia durava dal 2019 (l’ultimo era stato Vincenzo Nibali) aveva già messo in bacheca medaglie olimpiche e mondiali, oltre a 4 tappe del Giro d’Italia (dove ha vinto due volte la maglia ciclamino). Una parte di merito, dunque, se la prende anche Reck, di cui Milan tesseva le lodi in un’intervista alla Gazzetta dello Sport: “Abbiamo un grandissimo feeling. Mi ha aiutato sullo sprint e la forza”.

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