Un lungo viaggio dalla Norvegia all’Italia in pulmino, quello che l’allenatore azzurro Andrea Zattoni sta affrontando in compagnia del collega Fabio Cianciana per raggiungere l’Italia dopo il raduno del gruppo A maschile, che per due settimane si è svolto a Sjusjøen e Lillehammer.
Mentre Dorothea Wierer, Tommaso Giacomel e compagni stanno raggiungendo l’Italia in aereo, i due allenatori viaggiano con il furgoncino della FISI nel quale hanno portato i materiali degli atleti. Andrea Zattoni ci risponde al telefono mentre sta aspettando di imbarcarsi sulla nave che condurrà lui e Cianciana nell’Europa continentale, per poi raggiungere l’Italia in pulmino.
Dorothea Wierer, Tommaso Giacomel, Didier Bionaz, Patrick Braunhofer ed Elia Zeni hanno raggiunto la Norvegia lo scorso 7 luglio, recandosi a Sjusjøen, dove sono rimasti fino al 13, quando si sono spostati a Lillehammer.
«Il raduno è andato benissimo – ha detto Zattoni a Fondo Italia – abbiamo trovato due settimane di tempo incredibile, qualcosa che in Norvegia sembra impossibile. Un po’ di pioggia è caduta solo alla fine di un lungo che abbiamo svolto due domenica fa. In tutte le altre giornate di allenamento abbiamo trovato sempre meteo perfetto e caldo. Anche chi abita nella zona ci diceva che non è normale avere trenta gradi qui per una settimana intera, come è accaduto a noi a Lillehammer».
Per motivi logistici la squadra azzurra ha deciso di svolgere la prima settimana a Sjusjøen e la seconda a Lillehammer. «Anche nel giorno di spostamento siamo riusciti a svolgere le sedute che ci eravamo prefissati – ha sottolineato Zattoni – quindi non abbiamo perso alcun allenamento. Perché abbiamo scelto la Norvegia? Questo luogo è sinonimo di garanzia sul lavoro, perché si possono fare grandissimi volumi sugli skiroll, senza avere particolari problemi lungo la strada, in quanto è presente una cultura dello sport diversa».
Anche logisticamente, gli azzurri non hanno dovuto spendere tempo in lunghi viaggi con il pulmino. «A Sjusjøen la porta nel nostro alloggio era a 200 metri dalla pista e da lì altri 250 metri per raggiungere il poligono. A Lillehammer eravamo a 20 metri dalla pista e da lì 100 dal poligono. Siamo quindi riusciti a ottimizzare al meglio i tempi. Le giornate molto lunghe sono state di grande aiuto, perché abbiamo potuto dividere bene le sessioni di allenamento, avendo più ore di sole a disposizione».
E le condizioni della squadra? Zattoni ha dato buone notizie ai tifosi azzurri: «Stanno tutti bene e non ho rilevato particolari problemi di stanchezza, che potevano anche starci, considerati i volumi che abbiamo svolto. Doro (Wierer, ndr) ha seguito un allenamento leggermente personalizzato sia sui volumi che sulle tipologie di lavori che si andava a fare, perché ha delle necessità diverse, anche perché il suo storico di allenamento è differente rispetto ai compagni».
Ora una decina di giorni a casa per gli azzurri, poi di nuovo al lavoro. «Adesso qualche giorno di riposo, poi a fine mese ci aspetta il raduno a Forni Avoltri. Non ci sarà Hofer, che andrà invece a Lavazè in quota, per poi raggiungerci nel raduno successivo in Val Martello, prima dei Campionati Italiani».