Le squadre femminili A e B francesi di biathlon sono in questi giorni a Ceillac, nel Queyras, area situata nel dipartimento delle Alte Alpi francesi. Una scelta, quella di far lavorare insieme élite e cadette che nasce sia da un desiderio inseguito a lungo dai tecnici transalpini, sia dalla necessità di riunire atlete di altissimo livello, anche nelle seconde file. L’obiettivo è, come si può immaginare, mettere insieme freschezza delle leve più giovani e l’esperienza delle campionesse per far crescere ulteriormente la squadra non solo in ottica olimpiadi ma anche per il suo dominio a livello di Coppa del Mondo, dove è al momento il collettivo da battere.
La differenza di età tra l’atleta più adulta e quella più giovane è di ben dieci anni, ma secondo Julien Robert, allenatore del tiro della squadra B intervistato da Ski Chrono, la “buona omogeneità di livello e rendimento” non lo rende affatto un ostacolo. Naturalmente è stato necessario fare alcuni aggiustamenti perché i due gruppi, A e B, potessero trovare punti in comune tra le differenze esperienze di allenamento, ma Robert assicura che “in termini di qualità del lavoro, stiamo facendo la stessa cosa”. Le intensità variano, ma il rigore rimane la costante all’interno di questo gruppo, il cui obiettivo è “spingere le più anziane e stimolare le più giovani”. Per il tecnico della squadra B le sue atlete “hanno un futuro” ed “è importante che acquisiscano esperienza insieme ai più esperti”.
Anche il nuovo impianto, recentemente rinnovato, con un poligono di tiro, e tre circuti di diverse lunghezze a 1.650 metri di altitudine sono una novità, apprezzata dai tecnici francesi e dai loro atleti. In primis perché scoprire posti nuovi è sempre interessante, come conferma Patrick Favre, uno dei due allenatori di tiro della squadra A femminile. “È una novità per noi, quindi la stiamo appena scoprendo e siamo molto contenti. La pista da 2,5 km permette un buon allenamento. Ho sentito anche che verrà allungata, e per noi è un bene”.