Home > Notizie
Senza categoria

Sci di fondo – Quote Olimpiche. Ad oggi l’Italia ha solo 6 donne e 5 uomini, ma un’altra quota dovrebbe arrivare. Scelte difficili per Cramer!

Foto credits Newspower.it

A fine gennaio, Markus Cramer si troverà di fronte a scelte molto difficili, quando selezionerà gli azzurri e le azzurre per i Giochi Olimpici di Milano-Cortina 2026.

Il sistema di qualificazione olimpica, che vuole consentire anche a nazioni minori di avere il proprio posto ai Giochi Olimpici, porta a rendere più complicata la partecipazione ad atleti di nazioni certamente più competitive, con un limite massimo che nello sci di fondo è fissato a otto convocati per nazione, ma che soprattutto al maschile è molto difficile da raggiungere.

Addirittura, ad oggi nemmeno la Norvegia maschile ha ancora raggiunto gli otto posti, pure se dovrebbe trattarsi di pura formalità.

E l’Italia? Il problema è grave e sicuramente farà venire qualche pesante mal di testa all’allenatore e direttore tecnico tedesco quando dovrà scegliere i componenti del contingente azzurro per le gare in Val di Fiemme.

A oggi l’Italia ha 6 donne e appena 5 uomini convocabili per le Olimpiadi di Milano Cortina 2026, con quattro schierabili per ogni gara.

Aver mancato la top five nella Coppa per Nazioni, è costato un posto, soprattutto agli uomini che probabilmente avevano questa posizione alla propria portata. Ai primi cinque della Coppa per Nazioni 2024/25 spettavano infatti 4 quote olimpiche, mentre erano 3 per chi si classificava tra la sesta e la decima piazza.

Un altro pettorale era scontato, in quanto bastava avere un atleta capace di ottenere meno di 300 punti FIS per gli uomini e 330 per le donne ai Mondiali di Trondheim o i Mondiali Under 23 di Schilpario. Questa regola ha ovviamente aperto la strada a tante nazioni minori, riducendo così i numeri per gli altri.

Poi ci sono le altre quote assegnate, sempre attraverso la classifica per nazioni, fino al raggiungimento del numero massimo di atleti presenti. Ad oggi l’Italia è a 6 donne e 5 uomini, ma dovrebbero aprirsi nuove opportunità, in quanto diverse nazioni rinunceranno ad alcune quote.

Ecco perché l’Italia verosimilmente dovrebbe alla fine ritrovarsi con 7 donne e probabilmente 6 uomini, ad oggi appare complicato immaginare di più.

Certamente il compito che spetta a Markus Cramer è tutt’altro che facile e potrebbe portarlo a fare scelte anche impopolari. Uno degli obiettivi dichiarati dell’Italia è la staffetta maschile. Ciò significa però avere almeno 5 atleti competitivi per farla e molte delle scelte saranno quindi fatte in virtù di questo. Sarebbe meno difficile con sette atleti, complicato con sei, difficilissimo con cinque.

Ai Mondiali di Trondheim, quando arrivò anche il forfait di Hellweger all’ultimo momento, l’Italia si presentò con dieci uomini e appena sei donne. Al femminile, purtroppo, tanti infortuni e qualche atleta non al meglio, avevano portato Cramer a dove rinunciare a diverse atlete che oggi sarebbero però candidabili per le Olimpiadi

Al maschile, invece, se si pensa che in Norvegia erano stati portati 10 atleti e alla fine a Milano-Cortina, ad oggi, potrebbero essere convocati cinque o sei azzurri, si comprende le difficoltà che troverà l’allenatore azzurre. Anche perché, come ha dimostrato il caso Barp a Trondheim, il contrattempo è sempre dietro l’angolo.

Ovviamente, l’augurio è che Cramer possa avere una scelta difficile, con tanti atleti al top della condizione e in grado di lottare per qualcosa di importante. Ma certamente ogni scelta peserà il doppio, in una coperta davvero troppo corta, soprattutto in ottica staffetta.

Ad oggi il gruppo diretto da Markus Cramer comprende Pellegrino, Graz, Barp, Carollo, Daprà, Ventura e Hellweger, quindi sette uomini, più Monsorno, Ganz, De Martin Pinter, Maria Gismondi e Nadine Laurent, cinque donne. A loro vanno aggiunti i componenti del gruppo sprint, che sono Simone Mocellini, Giovanni Ticcò e Federica Cassol. Poi ci sono i tre osservati della squadra: Francesco De Fabiani, Anna Comarella e Francesca Franchi. Infine i componenti dei gruppi Milano-Cortina, soprattutto i più adulti e le più adulte, come Lorenzo Romano, Giacomo Gabrielli e Martina Di Centa, ma anche gli Under 23 saranno motivatissimi a provarci. Senza dimenticare, poi, chi fa parte dei corpi sportivi e cercherà la rincorsa da lì, come Dietmar Nöckler, Martin Coradazzi e Martina Bellini, per citare solo alcuni.

Una scelta difficile, ma avere una porta d’ingresso così stretta porterà tutti gli atleti a spingere ancora di più in allenamento e in gara, con l’obiettivo di vivere il sogno olimpico in casa. Tutti cercheranno di alzare l’asticella per giocarsi al meglio le proprie carte.

Share:

Ti potrebbe interessare

Image
Image