Se a livello giovanile in Norvegia ti paragonano a Klæbo, significa che qualche dote sicuramente c’è. La parabola di Marte Mæhlum Johansen nello sci di fondo era partita con grandi speranze e risultati che facevano intuire di aver trovato una solida interprete per il futuro della disciplina. Qualche difficoltà sopraggiunta poi nel passaggio al mondo senior aveva però rallentato l’ascesa della norvegese, fino a portarla nel 2022 ad abbandonare lo sci di fondo. Ora, per lei si torna a parlare di sogni olimpici, ma in un contesto ben diverso da quello delle piste da sci: la corsa a piedi.
Se il paragone con Klæbo appare azzardato e per molti le somiglianze tra i due si limitano a quel grafema “æ” nel nome, è invece opinione comune in Norvegia che il talento di Marte Mæhlum Johansen fosse cristallino in epoca giovanile. Campionessa di Norvegia Junior a Mo i Rana nel 2014, medaglia d’oro agli EYOF di Steg 2015, Campionessa del Mondo Junior a Rasnov 2016 e Soldier Hollow 2017 e Campionessa del Mondo U23 a Oberwiesenthal 2020 (a squadre, mentre fu argento individuale): il percorso di crescita intrapreso dall’atleta classe 1997 era quello dei predestinati.
Questo fino a quando, dopo le gioie del 2020, la norvegese dovette fare i conti con una condizione fisica altalenante e una crescente difficoltà ad affrontare i momenti difficili: “Lottavo molto con il fatto che, se non ero in buona forma, mi sentivo una persona cattiva – racconta Johansen ai microfoni di NRK -. Se facevo un brutto allenamento, la giornata era rovinata”. Pensieri negativi che, accumulandosi, avevano portato la fondista a contemplare l’addio alla disciplina, nonostante le presenze in Coppa del Mondo (9 in tutto).

E così ecco la scelta sofferta di lasciare il fondo, che la stessa Johansen definisce “una pugnalata al cuore”. Dopo qualche anno di latitanza sportiva, tuttavia, la luce si è riaccesa lo scorso autunno, quando la norvegese ha preso parte alla mezza maratona di Oslo, riscoprendo non solo l’amore per le competizioni, ma anche una predisposizione alla fatica che facevano (e fanno tutt’ora) di lei un’atleta di grande livello. Dopo un paio di tentativi molto convincenti, per Johansen si è poi superata alla maratona di Amburgo, dove ha chiuso come migliore donna europea con un notevole tempo di 2 ore e 34, abbassando il proprio personale di ben 13 minuti. “È stato un percorso di progressione molto rapido. Probabilmente è dovuto in gran parte alla mia esperienza nello sci di fondo” il commento di Johansen.
E ora? Ora che il feeling con la corsa su strada è qualcosa di consolidato, Marte Mæhlum Johansen può permettersi – tra gli allenamenti e il lavoro da maestra in un asilo – di sognare in grande. L’obiettivo sono le Olimpiadi di Los Angeles 2028, a cui spera di poter partecipare guadagnandosi la qualificazione prima agli Europei, poi ai Mondiali del 2027 e – per coronare il sogno – i Giochi del 2028. Il percorso sarà lungo e si aprirà a settembre, quando alla Maratona di Berlino dovrà correre sotto le 2 ore e 30 per poter rappresentare poi la Norvegia ai prossimi Campionati Europei. La via è tracciata: ora tocca a lei provare a seguirla riuscendo a fare ciò che nello sci di fondo aveva soltanto sfiorato.