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Sci di fondo

Sci di fondo – Linn Svahn, come procede il recupero dalla commozione cerebrale? Le ultime dall’allenatore Ola Ravald

A poco più di cinque mesi dalla caduta di cui è stata vittima durante un allenamento sulle piste di Trondheim alla vigilia dei Mondiali e le ha provocato una commozione cerebrale e una frattura del collo, che ha impedito a Linn Svahn di gareggiare, chiudendo anche la sua stagione in anticipo, arrivano oggi aggiornamenti poco incoraggianti da parte dello staff della svedese.

Svahn infatti non si è ancora ripresa totalmente, nonostante la commozione sia perfettamente guarita, ma ha ancora problemi al collo e ha dovuto rinunciare sia alla corsa che allo skiroll. Intervistato da SVT il suo allenatore Ola Ravald ha spiegato che “in seguito alla caduta, ha riportato un’ernia del disco al collo. Ha ancora problemi, occasionali, con danni ai nervi del collo.”

Quest’estate, Linn Svahn ha dovuto quindi limitare la sua preparazione a sessioni controllate di skiroll al chiuso, su un tapis roulant, mentre per la maggior parte del tempo si è allenata sulla bici.

“La sfida principale è rappresentata dalle sessioni di double poling, quelle sono le più impegnative, in quanto il collo ne risente troppo quando impugna i bastoncini. Anche la corsa ha influito sul collo. Ma quest’estate ha trovato altre soluzioni”

Negli ultimi tempi però sembra che la situazione del collo sia in miglioramento al punto che Dice che ultimamente il suo collo è migliorato così tanto che la 25enne ha potuto iniziare a fare skiroll all’aperto, oltre a correre, ma tutto a velocità controllata. Inoltre, Ravald rassicura che secondo la prognosi dei medici, la fondista potrà tornare a svolgere la maggior parte del programma di allenamento entro la fine di agosto e gli inizi di settembre. “Ora ha il piano di allenamento che vogliamo, che include praticamente tutto tranne il double poling e l’alta intensità. Va sugli skiroll, ma dobbiamo limitarlo un po’.”

Ecco perché la prossima settimana la svedese prenda parte al ritiro della squadra nazionale a Torsby, che prevede anche un allenamento nel tunnel innevato. “Ci andrà e sarà sulla neve. È più dolce rispetto all’asfalto e cercherà di lavorare un po’ di più con la parte superiore del corpo sulla neve. Quando tornerà a casa, faremo una nuova valutazione per vedere se va bene o se ci saranno degli intoppi. Poi ci lavoreremo su.”

C’è ancora diverso tempo prima che la neve ricopra le piste e si torni a gareggiare in tenuta invernale, ma la domanda sorge spontanea: l’infortunio inciderà sulle competizioni di questo inverno? Tutto è ancora un interrogativo: “Manca ancora molto tempo alla Coppa del Mondo e alle Olimpiadi. Se riuscirà ad andare avanti con la parte superiore del corpo, starà bene. Se non fosse stata più attiva ora e se ci fossero state più battute d’arresto, sarei stato più dubbioso.”

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