Sono numerosi i segnali e gli spunti offerti dall’edizione 2025 del Blinkfestivalen, andata in archivio solo poche ore fa. Tra i tanti temi, a emergere è sicuramente quello legato al ritorno in grande stile di Lisa Vittozzi, capace prima di ritrovare la confidenza attraverso un 9° posto nella gara di tiro, per poi sfoggiare una condizione decisamente convincente grazie a un 2° posto nella super sprint e – soprattutto – una splendida vittoria nella mass start. Se dalle sue parole era già trasparito grande ottimismo e soddisfazione, non possono che addolcire la situazione i tanti attestati di stima arrivati da colleghi e avversari.
Al termine dell’ultima giornata in quel di Sandnes, molti degli atleti protagonisti delle competizioni hanno voluto dire la loro sul ritorno dell’azzurra, rallegrandosi per aver avuto la possibilità di rivederla in pista, proprio come aveva già fatto Lou Jeanmonnot che al termine della super sprint aveva dichiarato: “È bello averla nuovamente qui, abbiamo condiviso tanti ricordi. E speriamo di fare tante di queste battaglie in stagione“. Interrogata da NRK, anche la norvegese Juni Arnekleiv – 3ª nella mass start alle spalle proprio di Vittozzi e Jeanmonnot – ha usato parole di stima, elogiando le prestazioni di entrambe le avversarie: “Sono assolutamente certa che in questo momento siano la numero uno e la numero due al mondo”.
Scendendo più nel dettaglio, è Vetle Sjåstad Christiansen a calarsi nei panni di Vittozzi, parlando dell’assenza forzata dell’azzurra e delle sensazioni a lui ben note dettate dal dover guardare da casa gli avversari: “Forse il lato negativo più grande è che l’unica cosa che vorresti fare è quella che non ti è permesso o che non puoi fare. In questo caso, il denaro e le finanze hanno poca importanza. È difficile non poter praticare lo sport che ti piace. È l’unica cosa che facciamo”. Poi parla della propria esperienza personale e degli stratagemmi adottati per distrarsi da ciò che più gli mancava: “Ho iniziato a studiare alcune materie. E sono andato un po’ a scuola, cercando di prendere buoni voti. Mi è stato molto utile poter pensare a qualcos’altro per cui dovevo impegnarmi un po’. Non i videogiochi, ma qualcosa in cui potevo pensare”.
Sentite anche le parole di Emilien Jacquelin, che a proposito della sappadina aggiunge: “Se il biathlon è tutta la tua vita e pensi di essere qualcuno grazie al tuo sport, allora può essere molto difficile. All’improvviso potresti diventare nessuno. Penso che sia importante avere altri hobby”.