I Mondiali di Trondheim dello scorso inverno, se ce ne fosse bisogno, hanno proclamato Jonna Sundling una delle regine dello sci di sempre, non solo la tre svedesi ma a livello mondiale. Il palmares della 30enne di Umeå parla per lei: sette medaglie d’oro ai Campionati del mondo, una medaglia d’oro olimpica e numerose altre medaglie e piazzamenti sul podio tra rassegne iridate e Coppa del Mondo e altri risultati ancora da scrivere nei prossimi due anni, tra le Olimpiadi di Milano-Cortina 2026 e i Mondiali, in casa, a Falun nel 2027.
Intervista da SVT Sport nella giornata di ieri, racconta la sfida di essere un’atleta del suo calibro: “Penso che sia un difficile gioco di equilibri perché vuoi sempre migliorare, vuoi sempre di più. È qualcosa su cui ho dovuto lavorare. Devo ammettere che è molto difficile riuscire davvero essere contenti e capire che a tutto c’è un limite. È stato molto importante per me trovare il giusto equilibrio.”
Non c’è però un segreto dietro le sue prestazioni eccezionali; anzi, forse è proprio il non pensarci a fare la differenza. Un cambiamento di mentalità che l’ha aiutata ad ottenere i risultati cercati. “Faccio e basta. Mi alleno, mangio, dormo e gareggio. Non faccio molto altro, non sperimento più di tanto. Riguardo alle prestazioni, quelle ci sono sempre state, più o meno. Ma non mi è mai piaciuto pormi degli obiettivi di performance. Di recente ho scoperto che gli obiettivi di prestazione, o il pensare alla prestazione, mi hanno fatto sentire più rilassata. Questo ha reso le gare e gli allenamenti molto più semplici”.
