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Sci di fondo

Sci di fondo – Renato Pasini: “Tra allenatore e atleta è fondamentale avere un confronto chiaro. Il mio gruppo? Atlete con obiettivi diversi, ma si completano bene”

Il gruppo Milano Cortina 2026

Si è appena concluso il raduno in quota della nazionale Milano Cortina 2026 di sci di fondo. Anche quest’anno la scelta è ricaduta su Passo di Lavazè, in Val di Fiemme, dove le squadre azzurre sono state ospiti del Dolomiti Apart & Rooms.

L’allenatore del gruppo femminile, Renato Pasini, ha organizzato ben volentieri anche quest’anno un raduno nella località fiemmese.

«Qui abbiamo tutto – ha detto a Fondo Italia l’allenatore bergamasco, ex campione del mondo team sprint – la pista in quota è molto allenante, si può correre benissimo, ci sono ottimi percorsi per mountain bike e abbiamo anche una palestra all’interno dell’albergo. Senza dimenticare che siamo a venti minuti da Lago di Tesero, se vogliamo scendere giù. Venivo qui già da junior, quando ero atleta. Ricordo che preparammo qui il Mondiale Juniores di Asiago del 1996, o che ci tornavamo con Alfred Runggaldier come squadra sprint, dove c’era anche Fulvio Scola. Negli anni le strutture sono anche migliorate, grazie alla nuova pista. Poi c’è un ottimo rapporto con Milena (Monsorno, ndr), la proprietaria dell’albergo, oggi dedicato specificatamente alle squadre di sci. I pasti sono preparati ad hoc per gli atleti e noi possiamo gestirci come orari. Non a caso tante squadre vengono qui e per questo motivo chiedo sempre disponibilità con largo anticipo».

Foto credits Newspower.it

Nella passata stagione si è tolto diverse soddisfazioni grazie agli ottimi risultati ottenuti da Nicole Monsorno, che si era allenata con il vostro gruppo nel periodo estivo, Federica Cassol e anche Maria Gismondi, tutte finite in top ten in Coppa del Mondo.

«Sono davvero molto contento del lavoro che abbiamo fatto come staff insieme a queste ragazze. Per quanto riguarda Maria il merito va a tutti quelli che l’hanno seguita fino alla passata stagione, perché noi l’abbiamo gestita solo pochi mesi. Con Nicole e Federica, invece, il percorso è stato più lungo. Con la prima abbiamo lavorato assieme per molti anni fino allo scorso autunno, mentre la seconda ha lavorato con noi per tre stagioni e aveva già fatto un ottimo lavoro aerobico in precedenza con Bonaldi nell’Esercito. In queste stagioni con noi, Federica ha lavorato molto bene migliorando tanto. Per questo motivo ha chiesto, d’accordo con noi, di poter svolgere in questo gruppo la marcia di avvicinamento all’evento olimpico».

Nel suo gruppo, oltre Cassol, è presente anche Martina Di Centa. Infine ci sono Beatrice Laurent, le sorelle Folie e Virginia Cena che sono più giovani.

«Abbiamo atlete con obiettivi diversi, in quanto Cassol e Di Centa puntano a Coppa del Mondo e Olimpiadi, mentre le giovani devono seguire il proprio percorso di crescita. Il passaggio da junior a senior è uno step tra i più complessi nella carriera di un atleta. Devo dire che il gruppo si completa bene, in quanto le due atlete con più esperienza possono fare da guida alle giovani promettenti. Ovviamente dopo il raduno finale che faremo a novembre a Davos, Cassol e Di Centa sono orientate verso la Coppa del Mondo e la qualificazione olimpica, mentre le altre più su Coppa Italia e Fesa Cup, con l’obiettivo dei Mondiali Under 23 che speriamo si tengano regolarmente a Trondheim, perché per noi nazioni europee è uno step importante nel passaggio da junior a senior». 

Photo: Pentaphoto

Un gruppo molto eterogeneo.

«Si, non soltanto per le diverse esperienze fin qui maturate. Federica Cassol ha dimostrato di essere un’atleta di alto livello nelle sprint e può fare da guida negli allenamenti specifici. Martina Di Centa è un’atleta di livello che due anni fa ha dominato i Campionati Italiani e che è tra le papabili per le Olimpiadi. Lei sta riacquisendo fiducia nei suoi mezzi, ora che l’infortunio è alle spalle e starle a contatto è molto stimolante per le sue compagne. Ma anche le altre possono portare tanto. Le sorelle Folie hanno caratteristiche diverse, con Ylvie reduce da un ottimo percorso nei Carabinieri, che dispone di ottime qualità aerobiche. Marit, invece, è più esplosiva e nelle sprint sa farsi valere. Virginia Cena ha vissuto una prima stagione senior travagliata, ma ha ottime potenzialità. Infine Beatrice Laurent dispone di alte potenzialità a livello aerobico e ha già dimostrato in certi allenamenti di essere lì davanti. Poi, ripeto, il passaggio a senior è sempre complicato».

Nelle ultime stagioni sta impressionando la crescita costante di Cassol, che continua a salire di livello un passo alla volta, apparendo anche sempre più convinta dei propri mezzi.

«In questi anni ha fatto un grande lavoro con noi, soprattutto dal punto di vista mentale, insieme allo staff di Giuseppe Vercelli, con cui collabora Manuel Toscano, che lavora nel nostro team. Un percorso che la sta aiutando molto. È partita con l’obiettivo di esordire in Coppa del Mondo, poi di superare le qualificazioni, quindi di andare sempre più avanti nelle batterie. Federica è sempre più costante nel corso degli anni, sono sempre meno i periodi negativi e anche quando questi arrivano, cosa che accade a tutti, riesce a gestirli bene, che è ciò che fa la differenza. Con lei ho un ottimo rapporto, perché è una persona che parla chiaro e cerca il confronto. Dico sempre che l’allenatore non è un amico e a volte può dire cose che l’atleta in quel momento non vuole sentire, ma il discorso deve valere anche al contrario: l’atleta stesso se pensa una cosa deve dirla, confrontarsi, soprattutto se non è convinto su alcuni aspetti dell’allenamento. Un atleta non deve dire a un allenatore solo le cose che quest’ultimo vuole sentirsi dire. La sua trasparenza è di grande aiuto, si lavora bene quando le cose vengono dette in modo esplicito. È giusto che un atleta si esprima, dica la sua, possa dare delle sfumature diverse al programma di allenamento in base alla propria esperienza. Comunque la vedo molto concentrata sui suoi obiettivi e sta lavorando tanto bene».

Torniamo a parlare di Martina Di Centa, reduce da una stagione molto complicata a causa dell’operazione alla schiena.

«Dopo la stagione travagliata che ha avuto, a causa dell’intervento chirurgico, abbiamo ritenuto che fosse per lei meglio ripartire da questo gruppo. Credo che i miglioramenti fisici stiano andando pari passo con una sempre maggior convinzione e fiducia. Dal primo raduno di maggio ad oggi ha fatto degli step fisici importanti, tanto che in questi giorni ha anche svolto allenamenti ad intensità tre della durata di un’ora senza accusare alcun dolore. Ovviamente questi step prestativi aiutano a fare quelli mentali».

È importante fare un passo alla volta senza bruciare i tempi e pensare soprattutto a recuperare bene.

«Su questo abbiamo lavorato tanto come staff. Io stesso ritengo di aver commesso qualche errore in passato da allenatore che è anche stato atleta, perché quando c’è un infortunio bisogna rispettare tutti gli step nel percorso del recupero. Il primo è guarire e tornare a sciare, poi c’è il ritorno alla prestazione, infine quello alla competizione. Noi allenatori a volte facciamo fatica ad aspettare quando un atleta è ormai guarito. Per esempio, è accaduto lo scorso anno con Virginia (Cena, ndr), perché quando abbiamo visto che era guarita, abbiamo subito pensato di provare a gareggiare. Ora con lo staff ci siamo ben coordinati nel rispettare gli step adeguati: prima di tutto l’atleta deve tornare a sciare bene, quindi deve ritornare a essere performante e solo dopo può gareggiare. Insomma, in futuro, se si ripresentasse una situazione come quella avuta da Virginia, sarebbe meglio aspettare. Perché se l’atleta è guarito, ma non ha ancora ritrovato la performance, arrivano dei risultati negativi che vanno poi a intaccare sul morale mandandolo in difficoltà. Ora anche Virginia, così come Martina, sta riacquistando ogni giorno delle certezze».

Photo Credits: Fondo Italia

Concludiamo parlando dello staff che l’accompagna anche quest’anno e con il quale siete ormai molto affiatati.

«Sono contento del nostro gruppo e ringrazio il presidente Roda per aver confermato questo staff, composto da grandi professionisti come Giuseppe Cioffi, Davide Perucchini, con il quale stanno collaborando Bigoni e Baldi, il bravissimo nutrizionista Pietro Blumetti, figura davvero molto importante che abbiamo fortemente voluto, e Manuela Bartesaghi, dottoressa che lavora solo con le donne. Per me è un onore lavorare con queste persone. Penso che le atlete stesse siano consapevoli che è uno staff ben assemblato e ciò sicuramente giova alla buona riuscita della preparazione. Inoltre si fa un grande lavoro anche sui materiali, in collaborazione con lo staff di FESA Cup della nazionale juniores, dall’estate fino all’inverno. Credo si sia visto in occasione dei Campionati Mondiali Giovanili di Schilpario, nei quali i nostri atleti hanno sempre avuto ottimi materiali. Poi per me è importante che Giuseppe Cioffi, oltre a essere skiman in inverno, sia anche aiuto allenatore in estate, perché conosce profondamente le atlete ed è fondamentale in inverno, in quanto è sempre l’ultima persona con cui parlano prima di una gara. È un particolare che sta pagando, come vediamo anche con mio fratello Fabio nell’Under 20 e Ronc Cella nella squadra di Coppa del Mondo».  

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