Forza di volontà, passione e identità culturale. Sono questi i tre concetti che rimangono impressi dopo una chiacchierata con Boris Bogatec, responsabile storico della Società Sportiva Mladina, vero e proprio baluardo dello skiroll (e non solo) nella zona di Trieste. Una polisportiva che si poggia su una base culturale e sociale piuttosto singolare, che unisce perfettamente il senso di appartenenza al panorama italiano a una fortissima voglia di conservazione dell’identità slovena. In questa associazione si incontrano e sposano perfettamente l’Italia e la Slovenia dello sport.
Nata nel 1976, e quindi prossima al festeggiamento del cinquantennale, la Società Sportiva Mladina ha sede a Santa Croce di Trieste, frazione che fa riferimento al capoluogo friulano, ma che vive di un patrimonio culturale di stampo sloveno, vista anche la grande vicinanza al confine nazionale. “Il paese è costituito prevalentemente da sloveni – racconta a Fondo Italia Boris Bogatec -. All’inizio del ‘900 qui non c’erano italiani perché c’era l’Impero Austro-Ungarico. Poi, dopo la Prima Guerra Mondiale, hanno iniziato a insediarsi anche gli italiani e adesso convivono persone di origine slovena e italiana. Dal punto di vista sportivo e culturale abbiamo delle tradizioni: in chiesa si parla sloveno e le scuole elementari sono slovene”. Eppure, la comunità di Santa Croce e dintorni – che poi è quella che si fonde nella Società Sportiva – è da generazioni italiana a tutti gli effetti: “Siamo tutti italiani, ma quasi tutti abbiamo cognomi sloveni”, precisa Bogatec.
Una ricchezza culturale data da questa doppia identità che trova compimento proprio sul lato sportivo, grazie alle tante attività di cui si occupa l’SS Mladina: “Abbiamo cominciato con la danza classica, poi con il tennis tavolo, per specializzarci in seguito nello sci alpino e dal 1988 abbiamo cominciato con lo skiroll. Organizziamo anche attività di ricreazione, ginnastica, corsi di karaté ed escursionismo in montagna. Facciamo un po’ di tutto, organizzando anche sagre per trovare i fondi per sostenere le attività”.
Ma il progetto cardine, sul quale in questa sede è opportuno soffermarsi è quello legato allo skiroll, che da anni è una prerogativa della Società Sportiva, brava a costruirsi anni di soddifazioni in questa disciplina prettamente estiva. E ne è una dimostrazione il fatto che da oltre 30 anni si svolge a Sgonico, uno dei tre Comuni che compongono la località di Santa Croce, una tappa di Coppa Italia Next Pro di skiroll, che anche quest’anno ha trovato spazio in calendario ad inizio estate. “A Sgonico siamo arrivati quest’anno all’organizzazione della 32ª edizione della Coppa Italia, saltando solo due anni: uno per il Covid e l’altro perché c’erano stati dei lavori sulla strada per la riparazione dell’acquedotto“, aggiunge Boris Bogatec.
Un progetto pluridecennale che deve la sua costanza anche al tracciato per lo skiroll allestito dall’SS Mladina completamente a proprie spese, nonostante le difficoltà economiche e i contributi assenti: “L’abbiamo costruita e asfaltata da soli – sottolinea Bogatec – senza aiuti purtroppo, a spese personali e della società. Da anni lotto, ma purtroppo c’è poca volontà di investire. Potrebbe diventare una strada adibita anche ai roller, ai piccoli ciclisti, agli atleti para e così via. Ma indipendentemente da cosa possiamo ricevere dalle istituzioni, noi andiamo avanti con la nostra attività”.
Una delle singolarità dell’SS Maldina è quella di dedicarsi interamente allo skiroll, senza utilizzarlo semplicemente come disciplina complementare allo sci di fondo come invece succede nella stragrande maggioranza dei casi. Una scelta che si basa sulla volontà di valorizzare una disciplina – parola di Bogatec – “che meriterebbe di ricevere più interesse da parte di tutti”, ma che si lega anche a motivazioni di posizionamento geografico: “Per raggiungere la neve da qui dobbiamo fare tra i 170 e i 250 km, quindi non è così vicino. Tra andata e ritorno si perde una giornata per fare due o tre ore di allenamento, quindi è dispendioso e non molto ecologico. Per Lo skiroll invece qui dai paesi limitrofi si perdono 5 o 10 minuti per raggiungere la strada adibita”. Tarvisio, Forni di Sopra, Sappada e qualche località slovena: sono queste le mete più “vicine” per gli skirollisti triestini desiderosi di allenarsi sula neve. E questo rende ancora più prezioso l’impegno degli appassionati di Santa Croce, che devono – anche in estate – mettere in conto trasferte estenuanti, come quella che ha portato Bogatec e compagnia a partire alle 5 del mattino per potersi presentare al via della tappa valdostana di Verrayes solo qualche giorno fa. Nonostante la distanza dai comprensori sciistici, non mancano comunque le trasferte nemmeno in inverno, seppur in misura più contenuta: “Facciamo cinque o sei uscite all’anno d’inverno per tenere il gruppo unito. Partecipiamo a una o due gare, tra cui i Campionati Provinciali di fondo o qualche gara in Slovenia o in Croazia”.
Tanta passione e dedizione che emergono chiaramente dalle parole di Bogatec, ma che varrebbero ben poco se poi non si specchiassero in un folto gruppo di giovanissimi atleti, che quella passione la mette in pratica allenandosi e partecipando alle gare. Ad oggi, si parla per l’SS Mladina di un gruppo di circa 30 ragazzi, principalmente racchiusi nella fascia di età tra i 6 e i 12 anni, che gareggia con costanza nel circuito di Coppa Italia Next Pro dove ad oggi la società friulana è 3ª nella classifica generale.

Se ora il target degli iscritti all’SS Mladina è a maggioranza molto giovane, in un passato non troppo lontano da questa società sono emersi atleti che hanno poi proseguito la loro carriera ad alti livelli in Italia e nel panorama internazionale, facendo parte anche della nazionale azzurra di skiroll. “Abbiamo avuto moltissimi titoli di Campioni e Campionesse Italiani in tutte le categorie – conferma Bogatec -, oltre ad aver avuto gente parte della nazionale italiana di skiroll. La tradizione skirollistica qui è abbastanza sentita”. È, ad esempio, il caso di David e Mateja Bogatec, figli di Boris e entrambi passati con successo della squadra nazionale FISI. Mateja, in particolare, ha potuto negli anni centrare diversi successi importanti, tra i quali numerose vittorie in Coppa del Mondo e il titolo di Campionessa del Mondo nella sprint 200 metri.
Insomma, con un’anima italo-slovena, tanti giovani appassionati a disposizione e tanto tanto sacrificio, la Società Sportiva Mladina rappresenta – come tantissime altre associazioni sportive italiane – un fiore all’occhiello dello skiroll azzurro, nonché una preziosissima realtà culturale da preservare. Anche perché, a indirizzare le azioni di Bogatec e di tutta la macchina organizzativa guidata dal presidente Peter Sedmak sono prima di tutto valori umani e voglia di costruire: “L’obiettivo è anche quello di mantenere viva la comunità slovena – conclude Boris Bogatec -. Negli allenamenti, infatti, in genere pariamo sempre in sloveno, ma se c’è qualcuno che parla italiano parliamo anche in italiano ovviamente. Il secondo obiettivo è soprattutto quello di togliere i ragazzi dalla strada. È importante educarli bene, i risultati non ci interessano. Se poi arrivano anche i risultati sicuramente fa piacere, ma non è il nostro scopo principale. Lo sport insegna disciplina e educazione e questo è il nostro focus fondamentale”.