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Sci di fondo

Sci di fondo – Davide Ghio: “Dal primo anno senior ho imparato che l’obiettivo deve essere la mia crescita come atleta”

Photo Credits: Fondo Italia

“Per ora è andato tutto bene, abbiamo fatto un ottimo lavoro in questi primi tre raduni e sono davvero felice del gruppo in cui mi trovo”.

Davide Ghio ha parlato a Fondo Italia dopo il raduno che la nazionale Milano Cortina 2026, della quale fa parte per la seconda stagione consecutiva, ha svolto a Passo di Lavazè, ospite del Dolomiti Apart & Rooms.

L’impatto con il mondo senior non è stato semplice, anche se Ghio è riuscito comunque a comportarsi bene, entrare nella nuova realtà e cogliere una bella medaglia insieme alla squadra nella staffetta mista del Mondiale Under 23 di Schilpario.

Ora un nuovo gruppo, che ha un mix di gioventù ed esperienza.

«Si è un gruppo molto vario – ha detto il cuneese delle Fiamme Gialle a Fondo Italiadove ci sono alcuni atleti molto esperti e noi giovani. Ognuno affronta gli allenamenti portando le proprie qualità che possono essere utili al bene di tutta la squadra. Sono felice di aver ritrovato con me Matli e Zorzi. Con Gabriele avevo fatto un anno insieme da junior, mentre con Andrea, due quando eravamo nel gruppo di Cardini. Non ero mai stato in squadra con Mocellini, ma già lo conoscevo bene in caserma. È la prima volta anche che mi trovo in squadra con Dadà (Lorenzo Romano, ndr) ma lui ho avuto modo di incontrarlo diverse volte durante gli allenamenti nella nostra provincia. Ecco, le novità assolute sono per me Negroni e Gabrielli. Con Ticcò ero in squadra anche lo scorso anno, mentre con Axel (Artusi, ndr) questo sarà il terzo anno consecutivo».  

Fisicamente come stanno andando le cose?

«Ho avuto un leggero problema alla caviglia ad Anterselva, quando faticavo a fare sia alternato che corsa. Sono stato fermo tre settimane senza poter correre, ma già per Lavazè mi sono ripreso e ho potuto così fare tutto».

Ci descrivi com’è stato per te il passaggio a senior? Cosa hai imparato?

«È stato abbastanza complicato, perché una volta terminata la nostra carriera junior pensiamo di essere già pronti per il passo successivo, in particolare se da giovane hai vinto anche medaglie importanti. Ho scoperto sulla mia pelle che non è così, perché le gare con i senior hanno altri ritmi. È un mondo a parte, ma puoi scoprirlo davvero solo una volta che l’hai sperimentato. A posteriori giudico la passata stagione come un anno in cui ho fatto esperienza. Ovviamente non sono soddisfatto al cento per cento di quanto ho fatto, ma ci sono state alcune buone prestazioni che mi danno fiducia. Ho deciso di tenermi quanto di buono arrivato dalla passata stagione e andare avanti. Un anno di alti e bassi, che sono convinto mi aiuterà per il futuro. È comunque arrivata anche la bella medaglia ai Mondiali Under 23 di Schilpario, un evento a cui tenevo tantissimo».

Dopo un anno di esperienza nella categoria senior, quali obiettivi ti poni per la prossima stagione?

«Mi sono posto degli obiettivi un po’ diversi rispetto allo scorso anno, quando li avevo forse troppo incentrati sul risultato, dando invece poca importanza alla crescita fisica e tecnica, che in questa fase della carriera sono la cosa più importante. Ho quindi cambiato il mio approccio, non pormi troppe ambizioni riguardo un particolare risultato, ma cercare di migliorare quegli aspetti che poi lo determinano. Devo crescere nell’approccio mentale alla gare, ma anche nella mia organizzazione nell’avvicinamento all’evento, come la gestione dei giorni precedenti».

Insomma concentrarsi su ciò che porta alla prestazione, anche perché il risultato viene poi di conseguenza.

«Se ti poni obiettivi legati soltanto al risultato, con tutte le varianti che possono esserci nel corso di una gara, rischi che se le cose vanno poi male crolli anche mentalmente. Quindi punto sulla mia crescita da atleta, perché se dovessi raggiungere questo tipo di obiettivo, farei sicuramente una stagione migliore. Questo è più importante del semplice risultato».

Insomma è troppo prematuro pensare alle Olimpiadi di Milano Cortina 2026?

«Ovviamente è giusto non porsi limiti, ma al momento penso di essere ancora troppo giovane per potermele porre come obiettivo di partenza della stagione, anche perché non voglio distogliere l’attenzione dalla mia crescita personale, come ho già detto. Voglio migliorare passo dopo passo e magari poter ambire a quelle del 2030 sulle nostre alpi occidentali. Alla fine le Olimpiadi francesi saranno quasi casalinghe per me, vista la vicinanza con Cuneo. Sarebbe un bell’obiettivo».

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