Nella tristissima, povera start list del Provisional Competition Round della gara di apertura del Summer Grand Prix femminile di combinata nordica, a Oberstdorf, con appena venti atlete al via, come agli albori di una disciplina che era in crescita prima di subire un attentato dal CIO, vi è un clamoroso ritorno, quello di Tara Geragthy-Moats.
La statunitense, con un passato nel salto con gli sci, era la leader della combinata nordica, quando le pioniere della disciplina si affrontavano in Continental Cup, con il sogno della nascista del circuito della Coppa del Mondo e poi delle Olimpiadi. Il primo obiettivo venne raggiunto nella stagione 2020/21, anche se il covid limitò fortemente il calendario.
A vincere quella prima Coppa del Mondo fu proprio Tara Geraghty-Moats, che si impose nell’unica storica gara della stagione a Ramsau, conquistando una sfera di cristallo molto simbolica, visto che era stata la dominatrice. Eppure l’americana vedeva arrivare la nidiata di giovani norvegesi pronta a spodestarla, come accadde già quella stagione proprio a Oberstford, quando non salì nemmeno sul podio.
Nell’estate 2021, Tara Geraghty-Moats fece un annuncio che sorprese tutti, abbandonando la disciplina con l’intento di tornarci se fosse diventata olimpica. L’anno successivo fece poi un appello, dicendo di aver avuto informazione che la combinata nordica femminile non sarebbe stata inserita nel programma olimpico di Milano-Cortina 2026.
Intanto nel biathlon, la statunitense ha fatto molta fatica a emergere, ma ha però continuato a lavorare duramente partecipando anche ai recenti Campionati Nazionali Estivi, senza ottenere risultati di rilievo. Nel frattempo, lo scorso 1 luglio ha pubblicato il video di un suo salto: “Grazie a tutti quelli che mi hanno aiutata a tornare in aria – aveva scritto – è un ritorno? Credo di essere tecnicamente tornato a fare un salto con gli sci, ma non sarò mai più l’atleta che ero 4 anni fa. Sono cambiata, sono cresciuta, sono regredita. Salto perché mi è mancato. Questo è tutto ciò che conta per ora. Forse gareggerò di nuovo, forse no. Va tutto bene».
Poi i video di altri salti ed eccola al via del Summer Grand Prix di combinata nordica. «Non vedo l’ora di indossare un pettorale e vedere a che punto sono. Il mio obiettivo è divertirmi e godermi l’esperienza. Se mi divertirò e il mio corpo si sentirà bene, potreste vedermi partecipare ad altre gare di combinata nordica».
Chissà che la combinata nordica femminile non possa riabbracciare la sua pioniera anche a tempo pieno, pure senza Olimpiadi. Per ora sembra solo voglia di rivivere un bel ricordo del passato, poi chissà.