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Sci di fondo

Sci di fondo – Davide Graz: “Il finale della passata stagione è un bel punto di partenza. Ora darò il massimo per le Olimpiadi”

Fis Nordic World Championship 2025. GRAZ Davide (ITA) Trondheim (NOR), 27/02/2025 Photo: Pentaphoto

Gli occhi sempre più convinti di sé, la consapevolezza di poter lottare per una medaglia, di poter battagliare con i migliori anche in un evento iridato. Il Mondiale di Trondheim ha dato all’Italia quel Davide Graz che gli appassionati avevano atteso, convinti del suo grande potenziale. Una convinzione maturata nel tempo, spesso frenata dalla poca continuità, dovuta anche a malanni vari che l’hanno spesso rallentato.

Proprio nel giorno in cui ha compiuto 25 anni, nonostante l’immediata delusione per una medaglia che aveva assaporato ed era sfuggita di poco nella team sprint con Pellegrino, in quegli occhi delusi si leggeva anche la consapevolezza di chi ha capito di poter ambire al podio mondiale.

Il finanziere di Cima Sappada è uno degli atleti più attesi in vista della nuova stagione, anche se purtroppo non lo si è visto all’opera nel Summer Cross Country di Pinzolo, a causa di un malanno arrivato fortunatamente lontano dal periodo importante della stagione.

«Fino a Livigno la preparazione è andata alla grande – ha detto Graz contattato da Fondo Italia nel corso del raduno di Oberhof – poi è arrivato questo piccolo intoppo ma niente di grave, questa influenza che mi ha debilitato più del previsto costringendomi a saltare Pinzolo e recarmi qui in Germania con una settimana di ritardo. Ora sono qui e parteciperò alla gara di corsa campestre domani e quella di skiroll domenica, mentre non farò la sprint nel tunnel perché è meglio non correre rischi visto che lì farà molto freddo. In linea di massima la preparazione è stata la stessa degli ultimi quattro anni, senza grandi novità, al di là del fatto che sento il mio fisico sempre più pronto a questo tipo di preparazione, perché rispende sempre meglio».

Cosa ti ha lasciato il bel finale della passata stagione?

«È stata sicuramente la mia stagione migliore avendo ottenuto i miei migliori piazzamenti. Ho acquisito maggiore esperienza e consapevolezza di me stesso, che per diversi motivi non ero riuscito a trovare in precedenza, avendo anche dovuto spesso fermarmi a causa di qualche malattia e altre situazioni che non mi avevano permesso di esprimermi al meglio. Lo scorso anno, specie nel finale, mi sono preso quello che volevo. Sono sicuro sia un buon punto di partenza».

Sia nella team sprint che nella staffetta, pur vedendo di poco sfuggire la medaglia, hai capito che è possibile essere lì e vincerla.

«Si, in quel momento mi sono reso conto che la medaglia può essere alla portata. Essere tra i più forti e giocarsela è sempre il primo obiettivo, poi ovviamente uno vuole anche portarsi a casa la medaglia, ma già essere lì tra i protagonisti è una bella soddisfazione. Sono orgoglioso di quanto ho fatto, perché è per questo che mi alleno tanto: poter lottare per ottenere grandi risultati».

Da fuori si è avuta l’impressione che in quel momento sia scattato in te qualcosa.

«Ma non penso sia così, nel senso che non credo di essermi svegliato la mattina della team sprint sentendomi più forte o performante. Penso di affrontare tutte le gare con autostima e voglia di fare risultato. Quel giorno ho seguito la mia solita routine pre gara. Stavo bene ed è sicuramente stata una delle mie migliori versioni, mi sono divertito. Team sprint e staffetta sono state delle belle giornate che porterò sempre con me».

Hai svolto la solita preparazione oppure in vista delle Olimpiadi hai apportato qualche cambiamento concentrandoti su qualche obiettivo in particolare?

«La linea è sempre quella che abbiamo seguito negli ultimi quattro anni, perché l’idea è quella di essere un atleta polivalente. Quindi punto a essere il più completo possibile. Per la stagione sarà certamente importante il primo mese e mezzo di Coppa del Mondo, in quanto l’obiettivo è qualificarsi alle Olimpiadi. Cercherò di disputare più gare possibili, ma farò anche determinate scelte dando priorità alle gare che ritengo più utili nell’avvicinamento ai Giochi Olimpici. Insomma, di fatto affronto questa stagione come le altre, sperando di essere più fortunato con raffreddori vari (ride, ndr)».

Qual è il tuo obiettivo per la prossima stagione in termini di risultati?

«Il mio obiettivo è quello della squadra: cercare di essere il più forti e competitivi possibile alle Olimpiadi in casa. Sia io che i miei compagni cercheremo di arrivare nella migliore condizione possibile per regalare all’Italia qualcosa di bello. Il nostro focus è chiudere bene la preprazione, l’ultima di questo ciclo olimpico che si chiude. Personalmente cercherò di mettermi in luce nel corso della stagione, anche per capire poi quali aspettative pormi».  

In ottica olimpica, qual è la gara che più ti attrae?

«Sicuramente voglio prima di tutto esserci, poi ci sono diverse gare che vorrei fare bene, perché le Olimpiadi sono l’evento più grande che abbiamo e gareggiare in Italia sarebbe un onore e una grande responsabilità. Certamente le due gare di squadra sono quelle più simboliche e significative anche per l’intero movimento. Spero di meritarmi di vivere quel momento e darò il massimo affinché riesca a prendere parte alle Olimpiadi. So che non è scontato, ho imparato a non dare nulla per certo, perché due anni fa mi sembrava tutto scontato, ma presi un malanno e rimasi a casa a guardare gli altri mangiandomi le mani. Comunque partiamo dal finale della passata stagione con l’obiettivo di migliorarsi sempre e fare un altro step in avanti, più vicino ai colossi norvegesi e magari provare anche a batterli».

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