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Milano-Cortina 2026 , Paralimpici

Paralimpiadi – Solo due atleti per Nazione presenti alla cerimonia di apertura, la rabbia del francese Tabouret: “Hanno venduto un sogno”

Venerdì pomeriggio, durante la conferenza stampa per il raduno della squadra olimpica e paralimpica francese che si è tenuto a Parigi al centro La Gaîté Lyrique per celebrare l’inizio del countdown verso i Giochi, Marie-Amélie Le Fur, presidente del Comitato Paralimpico e Sportivo Francese (CPSF), ha annunciato con rammarico che la delegazione francese non sarà presente in Arena di Verona per Cerimonia di Apertura delle paralimpiadi: secondo l’ex paratleta, infatti, il 6 marzo ogni delegazione potrà avere sul posto solo due atleti.

“La partecipazione alla cerimonia richiede una fascia oraria di 10 ore e solo due atleti per Nazione potranno essere presenti sul posto” ha spiegato Le Fur “abbiamo anche deciso di consentire a due volontari di portare la bandiera durante la cerimonia.”

Una decisione forzata dalla distanza tra il capoluogo veneto e la Val di Fiemme, dove il giorno dopo inizieranno le competizioni, che lascia l’amaro in bocca agli atleti paralimpici, per molti dei quali partecipare alla Cerimonia di Apertura dei Giochi rappresenta un regalo e una emozione immensa. A farsi voce di questa delusione è Karl Tabouret, fondista paralimpico e parabiathleta, campione del mondo in carica di sprint nello sci di fondo paralimpico, dalle colonne di L’Equipe.

“Mi sono detto: ‘Sarò il più giovane, forse sarò il portabandiera’, e ora ci dicono che ci saranno solo due o tre persone a rappresentarci. Lo trovo vergognoso. È un duro colpo per il mio morale, è ciò che aspettavo, la cosa più bella dei Giochi. Quando vedo Parigi 2024, quanto è stato incredibile, anche ai Giochi Paralimpici, la sfilata era qualcosa di straordinario. Per quanto riguarda i normodotati, è stato davvero magnifico. Per i miei primi Giochi, il mio sogno era davvero quello di poter indossare l’uniforme ufficiale, di sfilare con tutti, con la bandiera.”

In realtà, secondo le regole della delegazione francese, il giovane non è elegibile per essere portabandiera, in quanto saranno le sue prime Paralimpiadi, ma ad ogni modo la rabbia rispetto ad un’organizzazione a suo dire irrispettosa nei confronti degli atleti atleti e un calendario serrato non si placa: “Quello che stanno facendo gli italiani non è giusto. Hanno venduto un sogno. Doveva essere grandioso, non lo è più. Questi saranno i miei primi Giochi, saranno i peggiori di tutti. Voglio che questi Giochi si svolgano solo per darmi una spinta in vista di quelli del 2030 in casa. Saranno incredibili, spero di essere al top della forma” .

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