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Milano-Cortina 2026

Olimpiadi – Milano Cortina 2026, il CIO presenta il piano d’azione la salute mentale degli atleti

Il Comitato Olimpico Internazionale (CIO) ha lanciato lunedì il suo programma di salute mentale per i prossimi Giochi Invernali, in cui punta ad ampliare e raddoppiare i propri sforzi per tutelare il benessere mentale degli atleti durante le Olimpiadi di Milano Cortina 2026. Il programma è stato salutato come uno dei più completi del suo genere mai implementati in un grande evento sportivo globale: a partire dal successo delle iniziative portate avanti durante i Giochi estivi di Parigi 2024, l’intento del Movimento Olimpico è che ogni partecipante alle gare a cinque cerchi possa essere in possesso degli strumenti, del supporto e della protezione necessari per resistere alle inevitabili e costanti pressioni che lo sport d’élite mette loro di fronte.

In concomitanza con la Giornata mondiale della salute mentale di venerdì che l‘Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) celebra quest’oggi, venerdì 10 ottobre, il CIO ha pubblicato un piano d’azione dettagliato che comprende supporto psicologico 24 ore su 24, sistemi di prevenzione degli abusi digitali, zone di relax e formazione sulle competenze emotive, il tutto progettato per creare una rete di sicurezza olistica per gli atleti.

L’annuncio arriva a poche settimane dal discorso pronunciato dalla Presidente del CIO Kirsty Coventry in occasione del “Meeting di alto livello delle Nazioni Unite sulle malattie non trasmissibili e la salute mentale” a New York. Di fronte all’Assemblea Generale dell’ONU, la nuova leader del Movimento olimpico ha sottolineato che “lo sport è uno degli strumenti più accessibili, efficaci e sostenibili per il benessere mentale e la prevenzione delle malattie”, sostenendo inoltre che le misure di salvaguardia emotiva dovrebbero essere solide quanto quelle per il mantenimento della performance fisica.

Tra le caratteristiche della strategia del CIO c’è un “Sistema di monitoraggio degli abusi informatici” potenziato, che analizza attivamente i social media in tempo reale per rilevare e rimuovere contenuti dannosi rivolti agli atleti. Il sistema, già presentato a Parigi 2024 con grande successo, verrà perfezionato per migliorare l’individuazione precoce di comportamenti ostili, una linea di difesa fondamentale contro la minaccia sempre crescente delle molestie digitali.

Gli atleti di ogni Villaggio Olimpico avranno inoltre accesso all ‘“Athlete365 Mind Zone x Powerade”, uno spazio dedicato alla consapevolezza, al relax e alla consulenza psicologica riservata. Questi centri benessere, che uniscono tecnologie all’avanguardia al supporto umano, saranno ampliati per Milano Cortina con moduli di consulenza privati ​​per gli atleti e i loro accompagnatori, offrendo un collegamento diretto con gli operatori del CIO.

Confermata inoltre, nell’intenzione di creare un programma che sia a lungo termine per il benessere mentale degli atleti, la “Mentally Fit Helpline”, disponibile 24 ore su 24, 7 giorni su 7 in oltre 70 lingue, si conferma un pilastro del supporto degli atleti durante i Giochi. Fin dalla sua introduzione durante i Giochi del 2021 a Tokyo, il servizio offre un accesso immediato e riservato a professionisti della salute mentale, non solo in situazioni di crisi, ma anche per la gestione quotidiana dello stress, e rimarrà attivo almeno fino al 2028.

In ogni Villaggio Olimpico verranno quindi impiegati i cosiddetti Welfare Officer, personale specializzato e formato in materia di tutela e sostegno emotivo, sperimentati per la prima volta a Pechino 2022, e ormai diventati consulenti indispensabili per gli atleti durante le giorni impegnativi delle Olimpiadi.

È importante sottolineare che il CIO non vede queste iniziative solo come risposta ad una necessità temporanea, ma si impegna a promuovere un ecosistema proattivo e sostenibile di assistenza, prevenzione e fiducia, che dia forza agli atleti prima ancora che si verifichi una crisi. Secondo il comunicato ufficiale, l’obiettivo è quello di “coltivare un ambiente sicuro, sano ed empatico in cui gli atleti si sentano protetti e ascoltati, sia all’interno che all’esterno della competizione”.

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