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Biathlon

Biathlon – Voigt riparte dopo lo stop: “Anche fermarsi può avere un senso”

Vanessa Voigt è la dimostrazione di quanto il biathlon possa essere un continuo saliscendi emotivo. La scorsa stagione invernale era cominciata nel migliore dei modi: l’atleta della Turingia, nonostante un lungo stop estivo per provare a ritrovare una certa serenità mentale – era salita sul podio in due gare individuali e aveva contribuito al successo della staffetta tedesca a Hochfilzen, salendo addirittura in terza piazza nella classifica generale di Coppa del Mondo. “Sentivo che tutto stava andando nella direzione giusta” ha ricordato in un’intervista a Chiemgau24.

Poi, a inizio anno, il crollo improvviso. A Oberhof, nella sua tappa di casa, è arrivata solo 68ª nello sprint, e a Ruhpolding ha chiuso 70ª nell’individuale. Poco dopo ha annunciato la chiusura anticipata della stagione. “Già all’ultima tappa prima di Natale avevo capito che qualcosa non andava” ha spiegato “la situazione peggiorava sempre di più e ho dovuto fermarmi. Alla fine si è scoperto che avevo la polmonite.”

La scelta di interrompere la stagione non è stata semplice, soprattutto considerando il momento di forma e l’avvicinarsi dei Mondiali. “Ero in piena corsa per la Coppa del Mondo generale e i Campionati del Mondo erano dietro l’angolo. Ma il mio corpo non collaborava e non volevo mettere a rischio la stagione olimpica. Concludere in anticipo è stata la conseguenza logica.”

L’impatto di questa decisione non è stato solo fisico visto che già pochi mesi prima aveva dovuto affrontare difficoltà dal punto di vista mentale: quella ulteriore pausa obbligata non ha aiutato. “Quando la testa vuole ma il corpo no, ti senti impotente. Ti rendi conto di quanto dipendi dai medici. E la pazienza, purtroppo, non è uno dei miei punti di forza” ha ammesso. Nei momenti più complessi, non ha nascosto pensieri pesanti si sono fatti strada nella sua testa, “persino l’idea che forse sarebbe più semplice mollare.”

A sostenerla, però, c’è stato l’ambiente intorno a lei. “Il supporto delle persone a me vicine è stato enorme. Dal Mondiale di Oberhof 2023 lavoro con un professionista della salute mentale, ed è stato fondamentale.” Col tempo, è riuscita a prendere le distanze, rimettere a fuoco le priorità e voltarsi verso l’obiettivo successivo: i Giochi olimpici. “Guardando indietro, da quel periodo ho tratto più aspetti positivi che negativi. Alla fine capisci che anche fermarsi può avere un senso.”

La resilienza, costruita nel tempo, è diventata una delle sue qualità più riconoscibili. “Ho imparato come affrontare le battute d’arresto, anche se ogni situazione è diversa dall’altra. Insieme alle persone che mi circondano, ho trovato un buon modo per attraversare le fasi difficili senza esserne schiacciata.”

Il ritorno al lavoro è avvenuto con gradualità, con l’aiuto del gruppo che le ha permesso di ritrovare il ritmo e a gestire al meglio il rientro. “A marzo ho iniziato con un programma ridotto, poi ho aumentato il carico ad aprile e sono tornata ad allenarmi regolarmente con la squadra a maggio. Il mio primo obiettivo era restare in salute e reggere gli allenamenti.”

Oggi le sensazioni sono positive e la determinazione è intatta. “Sto bene, la preparazione è andata come previsto e mi sento molto bene. Sono già a punto con il tiro e voglio migliorare la corsa entro l’inverno.”

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