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Sci di fondo – Duplantis abbraccia il “manifesto” di Karlsson: “Non c’è alcun vantaggio nell’essere dei robot.”

Il mese scorso, Frida Karlsson ha scosso il mondo dello sci di fondo – ma in generale quello dello sport di alto livello – pubblicando un lungo post sul suo account Instagram sui metodi di allenamento attuali, che si basano troppo sui dati e non sulle sensazioni, svuotando a suo dire l’atleta dell’elemento emozionale e rendendolo sempre più pari ad una macchina. Una riflessione che ha scatenato tanti pareri, anche discordati, dentro e fuori la Svezia, non solo tra i colleghi con un’interazione monstre di oltre 45 mila “mi piace” e quasi 800 commenti.

Intervistata da Expressen mentre era a Östersund, Karlsson ammette di essere stupita dal clamore e dalla visibilità ottenuta da un semplice post, oltre che dai feedback positivi ricevuti.

“Molti hanno condiviso i miei pensieri. È qualcosa su cui ho riflettuto molto. Questo è ciò che voglio rappresentare e condividere. Quando accogli le persone nei tuoi pensieri più intimi ci si mette un po’ a nudo, ma sto iniziando ad avere così tanta fiducia in me stessa che non me ne importa più.” 

Frida Karlsson non è la sola a criticare lo sviluppo dei talenti nello sport, sempre più impostato sulla tecnologia. Anche il saltatore con l’asta Armand Duplantis è tra i fautori di questa “battaglia”: in occasione dei Campionati del Mondo di Tokyo, “Mondo” si è chiesto in un’intervista con la tv nazionale svedese perché gli atleti svedesi seguano sempre i loro programmi di allenamento in modo estremamente pedissequo e appoggia immediatamente il “manifesto” di Karlsson quando, in un incontro con Expressen, ne viene a conoscenza.

“Sono d’accordo con Frida! E penso di essere un ottimo esempio di come si possa avere una vita al di fuori dello sport e continuare ad avere risultati” afferma il 25enne “Vivo una vita in cui mi godo molte cose e trascorro il fine settimana con gli amici, quando è possibile, con i miei impegni di allenamento e gare. Cerco sempre di fare cose che mi diano gioia. La gente non capisce quanto sia importante per le prestazioni essere felici e avere un equilibrio nella vita e non solo allenarsi duramente e seguire un programma. Non c’è alcun vantaggio nell’essere dei robot.”

Frida Karlsson, naturalmente, accoglie con favore il sostegno dell’atleta, e amplia il discorso anche oltre lo sport: “Non riguarda solo noi atleti d’élite. La tendenza a utilizzare tutti i tipi di strumenti di misurazione è ormai ovunque. Penso che le persone stiano iniziando a misurare l’anima dello sport. Inizia ad essere triste che l’atleta stia perdendo la sua personalità. Al suo posto, si stanno creando delle macchine. E voglio difendere ciò che è più umano.”

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