Presente anche la leggenda dello sci alpino azzurro Deborah Compagnoni all’evento “Gli stati generali dello sci” al Festival dello sport di Trento in compagnia di Gustavo Thoeni, Flavio Roda, presidente Fisi, Bruno Felicetti, direttore delle funivie di Madonna di Campiglio e Rainer Senoner, presidente Saslong Classic Club.
Al termine dell’incontro si è intrattenuta ai nostri microfoni per fare il punto sulla stagione olimpica e su cosa significa partecipare ad un evento così importante come i Giochi.
Di seguito, le sue dichiarazioni: “Già partecipare o essere tra i selezionati per i Giochi è un grande risultato, gareggiare poi in Italia è un’emozione ancora più grande. Spero che gli atleti si godano quest’esperienza al meglio senza lasciarsi sfuggire questa grande occasione di gareggiare in casa, cosa che a me non è mai capitata purtroppo ma in compenso ho portato la Torcia Olimpica a Torino 2006 e già quella è stata una grande emozione. C’è tanta pressione, prima, durante e dopo ma è un momento bello da vivere. Io ho avuto la fortuna di partecipare a tre edizioni e posso dire che è la massima celebrazione dello sport al mondo. L’Italia stessa deve vivere questo periodo per il futuro e per lo sport nel nostro Paese che può cambiare anche l’approccio della gente. Non c’è solo il calcio ma ci sono tanti bellissimi sport (ride ndr)”.
Poi ha parlato su come si vivevano i successi dei compagni di squadra di altre discipline durante il suo periodo: “È sempre stata una grande squadra quella degli sport invernali. Ricordo con gioia e affetto le vittorie di grandi atlete come Stefania Belmondo, Manuela Di Centa, Gabriella Paruzzi e dei fondisti a Lillehammer 1994 e a Torino 2006. Tuttora seguo molto il biathlon con Wierer e Vittozzi, il fondo con Pellegrino, che ho visto recentemente. Mi piace molto l’immagine di questi sport all’aria aperta con l’elemento neve che contraddistingue questi sport e con la montagna che abbiamo modo di far conoscere al mondo intero con questo evento”.
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