Una decina di giorni fa, il 9 ottobre, giorno del suo 26esimo compleanno, Flora Dolci ha visto la vita, sportiva e in un certo senso anche personale, cambiare drasticamente: quello che doveva essere l’ultimo svago “estiva” prima di mettere anima e corpo completamente al servizio del suo sogno olimpico, concentrandosi sulla stagione invernale, si è trasformato in un incubo.
“Una giornata che prometteva di essere mite con un programma che mi piaceva. Un bel cielo azzurro, un sole autunnale che scalda al punto giusto […] Il sentiero è bellissimo, la vista all’arrivo è magnifica, sono felice. Arriva il momento di scendere, tutto bene. Poi, in pochi minuti, tutto cambia. Un minuto di fretta mi costa un ritorno a terra decisamente troppo presto. So cosa succederà. Ho tempo per dirmi: “Ti farai male”. Non mi faccio prendere dal panico. Non ha senso farsi prendere dal panico quando non puoi cambiare quello che succederà dopo. Ho colpito il terreno con violenza. So che è una cosa seria. Guardo le mie gambe, sono rannicchiate sotto di me. Non le sento più.” racconta in un lungo post sui social, correlato con le immagini della radiografia e della cicatrice sulla schiena.
La fondista francese, partita un’escursione in parapendio, di cui è una grande appassionata, ha subìto un grave incidente. La diagnosi è stata ben presto spietata: tra i diversi traumi subiti come conseguenza della caduta, spicca una frattura di una vertebra lombare, a cui segue un intervento chirurgico e fine della stagione.
“[…] Quando il medico è tornato dopo aver visto le immagini, non aveva un bell’aspetto… mi ha spiegato che era più grave di quanto pensassimo, era sorpreso che potessi muovere le gambe, perché parte della mia quarta vertebra si trovava in una zona del corpo costituita dai nervi del midollo spinale.”
Col senno di poi, considerando il rischio di chiudere la giornata con conseguenze ben più gravi, anche fatali, la francese è grata dell’esito positivo dell’intervento e oggi, dopo oltre una settimana, è grata dell’esito, e dei progressi che riesce a fare giorno dopo giorno.
“Ora è il momento di accettare. Accettare le 8 viti e barre nella mia schiena, accettare la mia ritrovata mobilità, accettare i progressi, ma a volte anche le difficoltà, accettare il mio gesso, che ha la missione di riparare tutte le mie piccole fratture e altre lesioni di cui non ricordo il nome, accettare di prendermi il tempo per guarire me stesso, accettare di trascorrere un inverno diverso ma altrettanto ricco. Voglio essere una Fenice rinata dalle sue ceneri. In ospedale ho visto cose terribili e ho capito ancora di più quanto sia stata fortunata. In questo incidente, ma anche nella vita. A poco a poco, continuerò a scrivere la mia piccola storia, godendomi ogni momento. A volte non sarà facile, ma la vita è troppo breve per lasciarsi sopraffare dalle emozioni negative. Anche nei momenti difficili, voglio riuscire a ricordare i momenti del passato con felicità e leggerezza.”