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Biathlon – Julia Simon a processo per furto e frode: “Ammetto i fatti”

Foto Credits: Dmytro Yevenko/Fondo Italia

Si è aperto nelle prime ore di questo pomeriggio il processo alla campionessa di biathlon Julia Simon presso il tribunale penale di Albertville per furto e frode, nel caso del furto della carta di credito di cui è vittima, tra gli altri, la sua compagna di squadra, Justine Braisaz-Bouchet.

Durante l’udienza, secondo quanto riporta il quotidiano Le Dauphine che sta seguendo in diretta il dibattimento, la campionessa di biathlon ha ammesso i furti di cui era accusata. “Riconosco i fatti” ha ammesso “Sono andata nel panico, mi sono chiusa in me stessa quando me l’hanno detto in Federazione”. Quanto alle sue motivazioni, ha anche fornito dettagli. “Non posso spiegarvelo, non riesco a immaginarmi mentre commetto quegli atti. Non posso rendermene conto. Non c’è alcuna motivazione finanziaria dietro le mie azioni. Oggi vado avanti giorno dopo giorno perché essere di fronte a voi avrà conseguenze sulla mia carriera”, ha assicurato. “È ridicolo, perché non ne avevo bisogno”.

La francese, accusata di aver utilizzato o tentato di utilizzare, ad insaputa dei proprietari, le carte di credito di tre diversi individui, in cinque diverse occasioni tra il dicembre 2021 e il settembre 2022 per acquisti online.

Non è invece presente in aula Justine Braisaz Bouchet, che attraverso i suoi legali esprime la delusione per lo sviluppo della vicenda, vissuta come una “grave intrusione” per la quale non ha ricevuto alcuna spiegazione. “Oggi più che mai si tratta di difendere i miei valori” recita il messaggio che Braisaz ha inviato alla corte e letto dal suo avvocato, il quale ricorda come la biathleta sia stata “linciata” sui social media e “insultata” in gara a causa di questa vicenda.

Proseguendo con l’atto d’accusa, il Pubblico Ministero ha chiesto una pena detentiva di due mesi, con sospensione condizionale, e una multa di 20.000 euro, sulla base del reddito dell’atleta e delle probabilità che possa esserci una recidiva. L’accusa si è inoltre opposta all’esclusione della voce B2 dal casellario giudiziale di Julia Simon, che potrebbe ostacolare la sua carriera presso la Dogana, con cui ha un contratto.

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