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Sci di fondo

Sci di fondo – Scintille tra Norvegia e Svezia, Amundsen accusa gli svedesi: “Codardi”

Foto credits Fondo Italia

Le giornate si accorciano, le temperature scendono, i primi fiocchi di neve già imbiancano i panorami montani permettendo la preparazione delle piste da sci: la stagione invernale si fa sempre più vicina e gli atleti scaldano i motori per le gare imminenti. Quest’anno, con i Giochi Olimpici come evento clou, la tensione è ancora più palpabile e in Norvegia non ci si limita a preparare la battaglia sulle piste da sci: a poco più di un mese dall’inizio della Coppa del Mondo, partono già le scaramucce con gli eterni rivali Svedesi.

L’oggetto “del contendere” è naturalmente la stagione olimpica che vedrà i Giochi a Cinque cerchi tornare in Europa, sulle piste della Val di Fiemme per quanto riguarda lo sci di fondo: poche settimane prima dell’appuntamento olimpico, inoltre, le squadre avranno la possibilità unica di testarsi per l’ultima volta sulle nevi di Tesero grazie al Tour de Ski, che proprio quest’anno celebra il suo ventennale.

“Il Tour de Ski è importante, ma bisogna saper dosare le energie. Se punti a fare tutto, rischi di non arrivare in forma alle Olimpiadi” ha spiegato Harald Østberg Amundsen, intervistato da Dagbladet “Prima, però, devo qualificarmi. Vedremo strada facendo, ma è una competizione che amo e cercherò di esserci.”

Nonostante la possibilità di lavorare sulle liste olimpiche, il Tour de Ski, con ben 6 gare in una settimana, potrebbe essere un impegno gravoso per molti atleti, che potrebbero decidere di rinunciarvi per allenarsi in vista delle Olimpiadi.

“Per quanto riguarda sia i Campionati Nazionali che il Tour de Ski, è molto importante che partecipino i migliori. Ma se si partecipa a tutto, non è detto che si sia in forma smagliante alle Olimpiadi” continua Amundsen, lanciano una fracciatina agli svedesi “Molti svedesi sono codardi quando si tratta delle gare. Molti di loro rinunciano fin troppo spesso.”

L’anno scorso, ad esempio, Jonna Sundling ha rinunciato al Tour de Ski durante le vacanze di Natale, così come Frida Karlsson, alle prese con un infortunio al piede. In massa, poi, i big della nazione scandinava ha saltato la tappa di casa a Falun per preparare i Mondiali: visto però il bottino di medaglie d’oro che hanno portato a casa, si è dimostrata la decisione giusta. Secondo Amundsen, però, non è un lusso che i norvegesi come lui possono concedersi.

“Credo che in Norvegia, se hai l’opportunità di partecipare alla Coppa del Mondo, lo fai. Praticamente solo Johannes (Klæbo) può rinunciare alle gare. Tutti gli altri sanno che la competizione per i posti è così agguerrita che se hai l’opportunità di partecipare al Tour de Ski o ad altre gare, devi farlo. In Svezia, molti hanno la possibilità di partecipare alla Coppa del Mondo quando vogliono. Ma questo porta molti di loro a rinunciare quando vogliono, e non mi piace molto questa tendenza. I membri della squadra maschile della nazionale svedese hanno troppa paura. Paura di impegnarsi troppo e paura di partecipare alle gare di sci.”

Per Erik Valnes è una questione culturale sbagliata: “Molti norvegesi hanno dimostrato che è possibile partecipare al Tour de Ski e ai campionati. Ovviamente, se si hanno dei problemi, la soglia per rinunciare al Tour de Ski è molto più bassa. Ma pianificare di non partecipare non mi piace molto. È una cattiva cultura. Contribuiamo a creare il prodotto sci di fondo e abbiamo una responsabilità in questo senso.”

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