Lo scorso marzo, Sturla Holm Laegreid ha finalmente conquistato il prestigioso Globo di Cristallo che aveva inseguito per le ultime cinque stagioni, un momento spartiacque nella sua carriera. Laegreid non è cambiato da questo enorme traguardo e spiega: “Sono bravo a restare fedele alle mie radici. Il successo non determina chi sono o chi voglio diventare. Sono fortunato ad aver capito me stesso prima del successo e della fama. Questo rende più facile essere me stesso.”
Mentre saltava il 2018 per infortunio, il norvegese sognava una carriera grandiosa e spiega: “Hai sempre un sogno e la speranza di poter diventare il migliore. Il mio sogno era diventare un biathleta professionista e avere lo stile di vita che ho oggi; continuare e migliorare. La mia motivazione non è avere questa lunga lista di obiettivi, ma vedere quanto posso migliorare. Credo che sia stato lo stesso nel 2018. Sapevo che si trattava di una battuta d’arresto temporanea. Ho deciso che avrei sfruttato bene il tempo per migliorare il mio tiro e questo mi ha portato dove sono ora. Devo ringraziare lo Sturla del 2018 per questo!”
La vittoria della Coppa del Mondo generale ha motivato ulteriormente Laegreid che ha raggiunto uno dei tanti suoi obiettivi prefissati: “È stato un grande obiettivo per me conquistare questo globo. Sento di aver fatto tutto ciò che volevo nel biathlon e ora posso solo godermi la corsa. Ho ancora molti anni davanti a me e voglio vedere quanto posso migliorare ogni anno con meno pressione e più motivazione per migliorare, non per cercare i risultati più grandi, ma solo per raggiungere il mio massimo livello.”
Conquistare la Sfera di Cristallo è stata una sfida a causa di una persona, Johannes Thingnes Boe e Laegreid afferma: “Mi è dispiaciuto che Johannes si è ritirato. Perdere i fratelli Boe è come la fine di un’era. Sapevo che era la mia ultima possibilità di lottare contro di loro e soprattutto era la mia ultima possibilità di sfidare davvero Johannes per una stagione intera”.
Poi prosegue: ”Qualcosa è cambiato nella mia mente quando JTB ha annunciato il suo ritiro. Ho pensato: ‘Voglio davvero dare il massimo ora, per mettere alla prova le mie capacità contro quello che considero il più grande biathleta di tutti i tempi’. Fortunatamente, sono riuscito a perseverare e a dargli il massimo… Era importante dare il massimo. Anche se le sue prestazioni non erano ai livelli di due anni fa, era comunque a un livello molto alto; quello è stato un punto di riferimento. Sono stato felice di gareggiare e di superarlo in alcuni dei suoi anni migliori.”
Oltre a dare il massimo contro JTB, Laegreid ha ammesso che il suo annuale aggiornamento del calcio della carabina, il tiro con la 925 e una buona dose di fiducia hanno alimentato la sua stagione migliore. “Sono state la calma e la fiducia in me stesso al poligono. Sono un maniaco del calcio, lo cambio continuamente. È uno strumento che confido mi darà risultati. L’anno scorso è stato fantastico, ma non è stato il calcio a centrare il bersaglio, sono stato io. Siegfried (Mazet ndr) dice che potrei sparare anche con un salame se volessi. Parte della mia passione deriva da questi miglioramenti che fanno parte del percorso; esplorare quanto si può sparare bene e velocemente. Non vedo l’ora di sperimentare e fare il passo successivo. Quando giovani come Martin Uldal si impegnano, allora devo guardare cosa sta facendo lui.”
Questi “giovani” motivano Laegreid, che inizierà la sua difesa con il pettorale giallo tra poco più di un mese. “Voglio essere il ragazzo che tutti vogliono battere. È più divertente così. Significa che hai fatto qualcosa di buono e la gente ti ammira. Se non sei pronto a portarlo con te, allora non sei pronto a mantenerlo.”
Laegreid ritiene che i suoi rivali più diretti saranno probabilmente pochi eletti. “Tommy Giacomel è sicuramente un ragazzo da tenere d’occhio; è giovane, in miglioramento e ha un’enorme capacità sugli sci. È stato bravo l’anno scorso e continuerà a migliorare. Lo stesso vale per Eric (Perrot); un ragazzo giovane e forte che ha praticamente tutto ciò di cui ha bisogno. Sarà difficile competere con lui, ma mi piacciono queste grandi battaglie. Ci saranno anche ragazzi che si faranno avanti quest’anno, come Martin Uldal. Ha la velocità sugli sci e l’interesse per il tiro. Penso che sia un ragazzo per il futuro.”
Un Laegreid più saggio e sicuro di sé si avvia verso la stagione olimpica: “Ho imparato a non stressarmi troppo. Ho la tendenza a dubitare di tutto quando qualcosa va storto, sia che si tratti di tiro o di sci. Devo essere più sicuro di me e avere fiducia nel mio processo. Gli ultimi due anni, in particolare, mi hanno insegnato che se persevero e credo in me stesso, posso essere bravo”.
Dietro questa sicurezza si nasconde la personalità di un giocatore d’azzardo che non perde quasi mai. “Voglio essere calmo, calcolatore, avere il coraggio di dare tutto. Ma non voglio perdere la testa. Voglio avere il controllo. È bene avere un po’ di paura, perché allora sai qual è la posta in gioco e giochi bene le tue carte. Devi rimanere vigile e lasciare che gli altri ti prendano.”
