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Biathlon

Biathlon – Sophia Schneider e il trattamento odontoiatrico che potrebbe svoltarle la carriera

Foto credits: Federico Angiolini

Nella sua ricerca alla migliore condizione in vista della stagione olimpica, la biathleta tedesca Sophia Schneider sta esplorando tutte le strade, anche le più inaspettate. Dopo aver vinto la staffetta di Ruhpolding lo scorso inverno con la squadra tedesca, la 29enne si affida ora a un trattamento odontoiatrico per migliorare le sue prestazioni.

Per diversi anni, la bavarese di Traunstein, in Germania, ha sofferto di dolori cronici al collo e alla testa, che a volte si estendevano alle braccia, il che ha rappresentato un vero ostacolo alle sue prestazioni. Nel documentario ARD “My Body. My Teeth”, trasmesso su Sportschau.de, afferma: “Noi atlete di alto livello siamo sempre alla ricerca del minimo dettaglio da ottimizzare. E spesso ci dimentichiamo dei nostri denti”.

Dopo una lunga serie di esami, la diagnosi è stata formulata: un disallineamento mandibolare stava compromettendo l’equilibrio muscolare della biathleta. Con l’aiuto del Dott. Siegfried Marquardt, rinomato specialista in odontoiatria sportiva, la biathleta ha iniziato il trattamento con allineatori, dispositivi trasparenti che riposizionano gradualmente i suoi denti. 

Il dentista ha così spiegato nel documentario il tutto: “I denti di Sophia erano gravemente deformati. Questa cattiva occlusione potrebbe essere stata la causa della sua tensione muscolare”. Nove mesi dopo, i progressi sono notevoli e la stessa Schneider afferma: “I miei problemi muscolari sono migliorati significativamente. Mi sento davvero sollevata”.

Da allora, la biathleta ha anche testato un’ortesi per le prestazioni, progettata per ottimizzare la posizione della mandibola e migliorare la coordinazione, la resistenza e la mobilità. Durante una sessione di allenamento a Ruhpolding, in Germania, le misurazioni hanno mostrato una corsa più simmetrica e leggermente più veloce con la nuova ortesi.

Tuttavia, l’efficacia scientifica di questi dispositivi non è stata ancora pienamente dimostrata. La professoressa Anne Wolowski dell’Università di Münster ha così affermato: “Gli studi sono contrastanti. Alcuni mostrano un effetto positivo, altri no. Ci vuole ancora un po’ di pazienza”.

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