Dopo la condanna a tre mesi di carcere con sospensione condizionale e 15.000 euro di multa, Julia Simon dovrà andare nuovamente sotto giudizio, questa volta a livello sportivo, di fronte alla Commissione Disciplinare della Federazione francese di sci (FFS).
Quando la scorsa estate erano emerse le prime informazioni riguardanti l’indagine e l’accusa di frode e e furto, la Federazione aveva rimandato il suo giudizio alla conclusione della vicenda, quando cioè ci fosse stata una sentenza definitiva. Venerdì, emesso il verdetto, il suo presidente federale Fabien Saguez, tramite un comunicato stampa, ha fatto sapere che l’organo sportivo ne “prende atto” e che la “Commissione disciplinare nazionale della Federazione […] si riunirà nuovamente il prima possibile per decidere sul piano disciplinare federale”.
Secondo quanto riportato ieri da Le Dauphiné Libéré, i dirigenti e i responsabili sportivi vorrebbero che la commissione disciplinare, composta da sette membri, venisse convocata, se possibile, già da quest’oggi, lunedì 27 ottobre. La commissione avrà poi una settimana di tempo, con il raggiungimento del quorum, per riunirsi ed emettere il suo verdetto. La speranza è, naturalmente, quella di risolvere la questione prima del prossimo raduno della squadra femminile di biathlon, previsto per il 10 novembre prossimo a Bessans (Savoia). Secondo il regolamento della FFS, nel caso di Simon potrebbero essere previste fino a 15 sanzioni, che vanno dall’ammonizione alla squalifica e, nel peggiore dei casi, all’espulsione dalla nazionale.