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Sci di fondo

Para sci di fondo – La storia di Ellen Westerlund: “Da piccola arrivavo sempre ultima e non capivo il perché”

Ellen Westerlund

In una Trondheim bollente, con la sua famiglia sugli spalti, Ellen Westerlund è arrivata quinta nella sprint ai Campionati mondiali di sci nordico del 2025. La talentuosa 19enne para sciatrice svedese, si racconta in una lunga intervista all’Expressen dove parla della sua storia. Una lesione alla paralisi cerebrale le ha compromesso l’equilibrio e la capacità di movimento sul lato destro, ma Ellen è stata più forte del suo deficit.

Per la prima volta la categoria paralimpica si è svolta all’interno della rassegna iridata per i normodotati e questo ha permesso a tutti i para sciatori di essere nello stesso luogo con gli atleti di Coppa del Mondo. Gli occhi della ragazza si illuminano quando ricorda la gara iridata: “È stato davvero fantastico essere lì con tutti gli altri sciatori. Non sono mai stata così brava, è la gara più bella che abbia mai fatto e si è svolta a Trondheim. Quando è stata trasmessa in TV e tutto il resto, è stato davvero fantastico”.

Poi inizia a raccontare il suo percorso, iniziato a Oernskoeldsvik: “Mamma e papà mi portavano in pista quando ero molto piccola. Ho poi iniziato a gareggiare per il Vaarby IK. Non ho capito bene di avere una disabilità. Sono arrivata ultima in ogni gara ed ero triste, e mi chiedevo perché arrivo ultima? Non l’ho capito bene”. 

Prosegue: “In realtà mi sentivo intralciata in pista quando ero piccola. A volte anche adesso. Sto lavorando per capire di avere lo stesso diritto di essere in pista di tutti gli altri. È sempre difficile essere diversi, sei in palestra e non puoi andare con gli altri perché sei troppo lenta. Penso che sia sempre la parte più difficile dell’essere una para-atleta, essere costantemente diversa. Sentirsi come se non ci si adattasse davvero”.

Sottolinea che sia il suo club che la palestra di sci sono stati molto inclusivi: “È più per se stessi, bisogna accettare che è così e trarne il meglio”.

Quando i suoi genitori si sono assicurati che potesse gareggiare nella categoria paralimpica, le condizioni sono cambiate: “Ho vinto tutte le gare perché ero l’unica a partecipare, poi è stato un po’ più divertente (ride ndr)”.

Poi la chiamata dalla squadra nazionale paralimpica quattro anni fa ha le ha aperto una nuova porta con vista sui Giochi Paralimpici di Milano-Cortina 2026: “Ho iniziato a partecipare ad alcune gare di Coppa del Mondo e sono stata inclusa nel gruppo. Riuscire a partecipare ai Giochi significherebbe molto per la piccola Ellen che ha superato tutte le difficoltà di questo percorso nonostante molti dubbi”.

È più forte in salita e ha più difficoltà in discesa. Parallelamente agli sci, la talento si è dedicato all’orienteering, dove gareggia nella categoria normale: “È difficile imparare nuovi schemi di movimento. Quando non corro molto nel bosco per un po’, cado sempre (ride ndr). Ma quando corro molto nel bosco per un certo periodo, va molto meglio”.

Vuole che la Svezia segua l’esempio della Norvegia. Nel 2027, infatti, i Campionati mondiali di sci nordico i si terranno a Falun e non è ancora chiaro se la categoria paralimpica verrà inclusa in qualche modo nel campionato. La diciannovenne, che si è divertita a gareggiare davanti a un vasto pubblico a Trondheim, spera che la Svezia segua l’esempio: “È molto importante che il parasport sia visibile in modo che i bambini con disabilità vedano che esiste, che venga trasmesso in TV e apprezzato. Così potremo avere più sciatori. Non c’è niente di cui vergognarsi. È bello tanto quanto gli altri”.

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