Nell’immaginario comune, il fondista ideale ha una corporatura ben precisa: non particolarmente alto e fisico asciutto. Uno degli atleti che esce da questo “schema” è lo svedese Edvin Anger: tra i più imponenti del circuito mondiale, è alto 1 metro e 93 per oltre 100 chili. Un fisico che, ammette in un’intervista a SVT, crescendo gli ha creato dei problemi in gioventù.
“Mi vergognavo del mio peso. A volte perdevo peso perché mi faceva sentire meglio dire che pesavo 90 invece di 95” racconta il 23enne “ora che sono più grande, ho più fiducia in me stesso e ho trasformato questa insicurezza in un punto di forza invece che in una debolezza”.
La scorsa estate ha corso una gara di 10 km in 31’37”, un tempo eccezionale, pesando 100,2kg. “Probabilmente è un segno che si è trattato di qualcosa di estremo, qualcosa di molto, molto buono” dice sorridendo. Il suo obiettivo, oltre che una sfida a livello fisico, è anche una sfida culturale: “È bellissimo dimostrare che si può sciare anche se non si pesano 75–80 chili. È bello distruggere quella norma, sembra anche che ti apra a più persone.”
In vista delle Olimpiadi invernali del 2026, però, Anger punta comunque a un piccolo aggiustamento: “100 chili sono un po’ troppi. Scendere a 95 di solito va bene, poi sono al sette-otto percento di grasso. Un chilo qua o là non fa molta differenza, ma cinque chili in più o in meno possono fare una grande differenza.”
