La scorsa settimana la Federazione Internazionale Sci e Snowboard (FIS) ha votato ancora una volta l’esclusione degli atleti russi e bielorussi dalle competizioni internazionali, chiudendo quindi la porta ai tentativi di qualificazione per i Giochi Olimpici di Milano Cortina come atleti neutrali individuali (AIN).
Subito dopo la diffusione della notizia, la Federazione Russa di Sci aveva fatto sapere che avrebbe presentato ricorso contro la decisione, al Tribunale Arbitrale dello Sport (TAS). Eppure, ad oggi, non sembra essere pervenuto ancora nulla all’organismo giudiziario con sede a Losanna, così come da essi stessi riferito all’emittente norvegese NRK.
“Al momento, il TAS non ha ricevuto alcun ricorso dal Comitato Olimpico Russo contro la decisione della FIS” fa sapere il TAS in una e-mail a NRK.
Non è chiaro se la Federazione russa presenterà effettivamente ricorso, ma potrebbe esserci un appiglio a favore del Paese euroasiatico: non molto tempo fa, infatti, gli atleti russi di tennistavolo hanno vinto una causa presso il TAS, e da allora possono regolarmente gareggiare come come atleti neutrali. Naturalmente la sentenza riguardava la singola discipline, ma diversi esperti ora ritengono che possa costituire un precedente anche per altre Federazioni. In altre parole: non è certo che sia stata detta l’ultima parola sugli atleti russi nello sci di fondo quest’inverno.
