Il 2026 si preannuncia come un anno straordinario per l’Italia degli sport invernali. Le Olimpiadi di Milano-Cortina saranno naturalmente la grande protagonista, catalizzando l’attenzione mondiale. Ma prima dei Giochi a Cinque Cerchi, un altro importante appuntamento porterà sulle Alpi centinaia di atleti, in una sorta di felice “anteprima olimpica”. Si tratta dei Campionati Mondiali Masters di sci di fondo, in programma dal 29 gennaio al 6 febbraio nel comprensorio Sappada–Forni Avoltri.
Un evento che intrattiene un legame profondo con l’Olimpiade, della quale rappresenta quasi un preludio. E non a caso: il territorio sappadino ha regalato all’Italia alcuni dei più grandi campioni dello sci nordico e, negli ultimi anni, anche del biathlon. Quale cornice migliore, dunque, per accogliere le centinaia di atleti che arriveranno da tutto il mondo – circa 800 partecipanti, oltre a un numero quasi equivalente di accompagnatori, secondo le cifre delle ultime edizioni – se non una delle culle dell’eccellenza sportiva italiana?
A guidare il progetto c’è uno dei nomi più prestigiosi della storia dello sci di fondo azzurro, Silvio Fauner, campione olimpico della leggendaria staffetta di Lillehammer 1994. Dalla candidatura alla realizzazione dell’evento, Fauner è in prima linea per garantire che la manifestazione si svolga nel migliore dei modi e che il suo territorio possa mostrarsi al mondo nel pieno del suo splendore. A Fondo Italia, il campione – oggi vicesindaco di Sappada e Presidente del Comitato Organizzatore – racconta la genesi e le motivazioni che hanno spinto questo progetto.

«Tutto è partito nel 2022, con una richiesta per il 2024. Poi la cosa non è andata in porto ed è stata ripresentata per il 2026. Abbiamo fatto tutto il nostro iter e nell’ottobre del 2023 è stata approvata e ufficializzata la nostra candidatura. Da lì abbiamo preso il via, partendo principalmente da un presupposto: noi ci definiamo “terra di campioni” perché crediamo di avere un piccolo primato: in rapporto tra abitanti e medaglie olimpiche potremmo essere, se non il primo, sicuramente uno dei primi comuni italiani. Abbiamo infatti 10 medaglie olimpiche su un territorio di 1.200 abitanti, che è qualcosa di notevole. E il nostro territorio è legato principalmente allo sci di fondo. E come mi piace dire, lo sport può e deve essere un volano importante a livello turistico e un evento di livello mondiale come questo porta benefici in termini di visibilità e indotto.»
Al servizio della propria comunità all’interno dell’amministrazione comunale di Sappada, al suo secondo mandato, ora nelle vesti di vicesindaco e assessore a sport e turismo, chi meglio del sappadino può comprendere come, concretamente, un evento come i Mondiali Master possa favorire il turismo.
«Parliamo di atleti che generalmente si muovono con la famiglia, da tutto il mondo. Non parliamo di attività giovanile, dove i ragazzi concentrati solo sulla competizione. Qui invece abbiamo un numero notevole di partecipanti che potenzialmente possono anche tornare in un secondo momento. Quindi per il territorio c’è un indotto economico immediato, ma anche un indotto nel lungo periodo. Con eventi giovanili è più difficile, perché gli atleti giovani non hanno la possibilità di pianificare vacanze o viaggi allo stesso modo.»

A proposito di settore giovanile, Sappada e Forni Avoltri si erano già distinte nel 2023 per l’organizzazione degli EYOF (Festival Olimpico della Gioventù Europea). Il comprensorio friulano si presenta dunque con una macchina organizzativa ben oliata che però presenta delle specificità differenti e a cui si è dovuto far fronte.
«La differenza principale è nelle piste. In occasione degli EYOF i percorsi erano stati rifatti secondo i criteri di omologazione richiesti dalla FIS. In questo caso, trattandosi di atleti master, le piste sono state modificate nuovamente. Abbiamo dovuto ripensare e ridisegnare i tracciati per permettere ai partecipanti, dal quarantenne al novantenne, di poter gareggiare su percorsi adeguati, con altimetrie compatibili con tutte le età.” Ma le sfide organizzative si presentano anche a livello logistico, impegnando il territorio in maniera ben più gravosa. “Una gara giovanile si gestisce più facilmente a livello logistico: tra i Master, in molti viaggiano con la famiglia e questo complica la situazione rispetto alla presenza di squadre di ragazzi negli hotel.»
Un evento che si presenta anche come opportunità per il territorio, non può prescindere dalla valorizzazione delle sue “perle”, non solo naturalistiche, ma anche culturali o culinarie.

«Il partner principale dell’evento è la Regione Friuli Venezia Giulia. Nel corso della giornata di riposo dalle gare del 2 febbraio sarà organizzato, per chi vorrà, un tour lungo il Friuli Venezia Giulia, così da far conoscere non solo Sappada, che gli atleti vedranno nei giorni di gara, ma anche il resto della nostra regione e naturalmente i prodotti tipici del territorio.»
Le competizioni sono calendarizzate a ridosso delle Olimpiadi Milano-Cortina. Una scelta voluta dallo stesso Fauner proprio per incentivare la partecipazione e connettere gli atleti più strettamente allo spirito olimpico che si respirerà tra le montagne italiane in quelle settimane; a maggior ragione tra Sappada e Forni Avoltri, dove una delle maggiori speranze azzurre per i Giochi, Lisa Vittozzi, si prepara ad affrontare le gare a cinque cerchi in casa.
«Di solito il Mondiale Master si tiene tra il primo e la metà di marzo. Io, come presidente del Comitato Organizzatore, ho chiesto di anticiparlo alla settimana precedente l’apertura delle Olimpiadi. Così la nostra ultima giornata di gara sarà il 5 febbraio, e il 6 ci sarà la cerimonia di apertura dei Giochi. Questo permetterà ai partecipanti, soprattutto quelli che arrivano da oltreoceano, di unire due eventi in un’unica trasferta. Invece di fermarsi solo per 7-8 giorni, possono prolungare il soggiorno e assistere anche alle Olimpiadi. È un incentivo concreto: il costo principale del viaggio è il volo aereo, quindi se possono abbinare la gara e l’esperienza olimpica, è un vantaggio per tutti.»
Per ribadire il legame simbolico con Milano-Cortina e, più in generale, di Sappada con la “gloria” olimpica, sarà organizzata una serata evento il 3 febbraio, con ospiti d’onore gli otto atleti italiani che hanno vinto la medaglia d’oro olimpica nelle due staffette “storiche”: quella di Lillehammer 1994, di cui fa parte lo stesso Fauner, e quella di Torino 2006.

La forte vocazione di Sappada e di Forni Avoltri per lo sport invernale fa sì che anche la popolazione locale sia in prima linea nella preparazione dell’evento, dal più grande al più giovane, con la consapevolezza che non si tratta di un evento fine a sé stesso ma possa lasciare un’eredità importante al territorio.
«La popolazione sta rispondendo molto bene, c’è fermento. L’organizzazione è condivisa tra Sappada e Forni Avoltri: il 3 febbraio, ad esempio, le staffette si terranno a Forni. Quindi l’interesse si allarga a tutto il polo sciistico Sappada-Forni Avoltri. Io credo che un evento del genere possa trasmettere, in particolare ai giovani, il valore della passione. Vedere un ottantenne o un novantenne partecipare a una gara di fondo, consapevole delle difficoltà e dei rischi, è la dimostrazione di cosa significa avere passione vera per una disciplina. È qualcosa che forse oggi manca un po’, in generale: avere delle passioni sane, come quelle che lo sport sa trasmettere, al di là della competizione e del successo.»

