È alta la tensione all’interno della squadra femminile francese di biathlon dopo la sospensione di sei mesi, di cui cinque con sospensione condizionale, e una multa di 30.000 euro, di cui 15.000 con sospensione condizionale, comminata alla biathleta transalpina Julia Simon. Infatti, il lungo procedimento legale ha lasciato il segno soprattutto nella mente del tecnico Cyril Burdet.
Già nel febbraio 2023, prima che scoppiasse lo scandalo a luglio, quando Julia Simon vinse il suo primo titolo mondiale nell’inseguimento a Oberhof, in Germania, le reazioni di diverse sue compagne di squadra sorpresero i giornalisti presenti. Alcune si dimostrarono entusiaste, altre non risposero nemmeno. La stessa cosa accadde a marzo dello stesso anno, dopo la vittoria della Coppa del Mondo a Oslo, in Norvegia, con una delle sue compagne di squadra che affermò addirittura di non avere “nulla da dire sulla questione”.
Una volta che lo scandalo è diventato di dominio pubblico, l’atmosfera è sembrata migliorare. Le francesi hanno collezionato vittorie e medaglie d’oro ed è parso prevalere una cordiale intesa. Ma, secondo quanto raccolto da Ski Chrono-Le Dauphiné Libéré, un nuovo incidente avvenuto alla fine dello scorso inverno e gestito internamente ha ulteriormente teso i rapporti.
Diverse fonti hanno riferito al quotidiano francese che il ritiro estivo non si è svolto nel migliore dei modi. In effetti, il gruppo è risultato essere diviso in due, con gli allenatori di tiro (Jean-Paul Giachino e Patrick Favre ndr) che hanno lavorato ciascuno con una parte della squadra. Durante il Loop One Festival di Monaco (a cui Justine Braisaz-Bouchet non ha partecipato ndr), la differenza di coesione tra uomini e donne è stata impressionante. Mentre alcuni scherzavano tra loro, interrompendo le interviste per guardare il tiro di un compagno di squadra, le ragazze mantenevano le distanze tra di loro.
Le conseguenze di questa vicenda hanno influito molto sullo staff tecnico con Patrick Favre che potrebbe diventare l’unico allenatore di tiro della squadra femminile dopo il ritiro di Jean-Paul Giachino e Cyril Burdet, nel limbo tra i due gruppi ed emotivamente provato, che non sa cosa fare del proprio futuro.
Arrivato dallo sci di fondo nel 2022, il suo lavoro è stato elogiato sia in Francia che a livello internazionale e sebbene i risultati siano stati eccellenti negli ultimi tre anni, il savoiardo, supportato psicologicamente dalla Federazione, ha dovuto spingere al limite le sue capacità di gestione del personale. Alcune fonti del quotidiano francese, infatti, temono che possa essere alla ricerca di un cambiamento. Se così fosse, la Federazione francese di sci (FFS) farà senza dubbio del suo meglio per trattenerlo in un’altra posizione, ma dato il suo curriculum impressionante, anche le nazioni straniere potrebbero provare a convincerlo a unirsi a loro.

