Home > Notizie
Biathlon , Interviste

Biathlon – Dopo la condanna di Julia Simon, parla Justine Braisaz-Bouchet: “L’unica cosa di cui ho bisogno è rispetto e fair play”

Foto Credits: Dmytro Yevenko/Fondo Italia

Nella giornata di ieri, mercoledì 12 novembre, la nazionale femminile francese di biathlon ha tenuto una giornata dedicata ai media a pochi giorni dalla fine del suo ultimo ritiro di allenamento a Bessans, in Savoia. L’incontro è stato inevitabilmente reso ancora più toccante dall’assenza di Julia Simon, sospesa per un mese dalla commissione disciplinare nazionale della Federazione Francese di Sci (FFS) a seguito della sua condanna per furto e frode.

Durante la conferenza stampa, Justine Braisaz-Bouchet, la vittima principale di questa vicenda che ha scosso il biathlon francese, ha parlato a L’Equipe: “Sto gestendo la situazione nello stesso modo in cui l’ho gestita negli ultimi due anni. Faccio del mio meglio per separare ciò che accade sul campo da ciò che potrebbe accadere al di fuori dello sport”.

Poi spiega: “Sono una madre e un’atleta. Lascio la mia famiglia per partecipare ai ritiri sportivi, alle gare, e quando me ne vado è solo questione di sport, perché è già abbastanza difficile lasciare una bambina di quasi tre anni. È un doppio progetto. Da quando sono rimasta incinta, il mio sogno è competere a questi Giochi Olimpici e vivere i migliori anni della mia carriera. È per questo che sto lavorando, e cerco di mettere da parte tutto il resto il più possibile. Non è sempre facile”. 

Justine Braisaz-Bouchet rivela che la raffica di insulti ricevuta in seguito alle rivelazioni mediatiche sul caso è stata a volte difficile da elaborare e ammette: “Non è sempre facile perché sono umana e ci sono cose dette o scritte che sono ingiuste e false, a volte diffamatorie. È un duro colpo sul momento. Cerco di fare un passo indietro da tutto questo e mi dico che è così che funzionano anche i social media. Ho cercato di starne alla larga, ma non è sempre stato così. Sono ancora consapevole di ciò che è stato detto. È l’opinione della gente. Non credo di dover giustificare nulla, almeno non per quanto riguarda gli insulti scritti”.

Quando è stata interrogata sulle dinamiche di squadra all’interno della squadra francese dopo questa vicenda, Justine Braisaz-Bouchet ha affermato: “Ci sono affinità ovunque, in tutti gli ambiti della vita. Ora, l’unica cosa di cui ho bisogno è rispetto e fair play. Penso che ogni volta che qualcosa sembra essersi discostato da questi valori, ho sempre cercato di essere onesta, di rispettare i membri della squadra, il lavoro della squadra nel suo complesso”.

Mentre Julia Simon potrebbe tornare nel circuito di Coppa del Mondo già dalla seconda tappa, in programma a Hochfilzen, in Austria, all’inizio di dicembre, Braisaz è ben lungi dall’escluderla o dal porre il veto al suo ritorno e conclude: “Sarò in grado di trovare, ancora una volta, un equilibrio. Voglio davvero rispettare ogni atleta. È quello che faccio. Rispetto tutte le prestazioni. Farò del mio meglio per essere corretta. Rispetto sinceramente l’atleta. Non c’è problema. Finché sarò rispettata anch’io e potrò svolgere i miei doveri senza che la mia carriera sportiva sia ostacolata, non ci saranno problemi”.

Share:

Ti potrebbe interessare