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Biathlon , Interviste

Biathlon – La risalita dagli inferi di Oliver Alm dopo il terribile infortunio: “Voglio prendermi tutto con gli interessi”

Dopo un anno di stop a causa di un terribile infortunio, il biathleta ventenne norvegese Oliver Alm è tornato in pista in grande stile. Durante il Blink Festival di quest’estate, ha sfidato l’élite mondiale e ha ottenuto un po’ di spazio in TV. Nel duello al tiro contro le stelle più grandi, la stella junior ha sfornato una serie da 11.7 secondi battendo anche il fulmineo Martin Uldal, il resto della nazionale élite e diversi atleti di fama internazionale sia nei quarti di finale che in semifinale.

Ora il grande talento della sempre fruttifera scuola norvegese è pronto per l’esordio stagionale a Geilo e punta sia all’oro ai Mondiali juniores in programma ad Arber dal 28 febbraio al 6 marzo prossimi e al debutto e alla conferma in IBU Cup.

Intervistato da Langrenn.com ha così spiegato il suo obiettivo: “Non voglio sembrare troppo arrogante, ma quest’inverno mi aggiudicherò l’oro ai Mondiali juniores. Sarò onesto, sarò deluso se non raggiungerò quell’obiettivo”.

Oliver Alm è entrato di prepotenza nel radar internazionale nell’inverno del 2024. Dopo aver vinto oro, argento e bronzo ai suoi primi Campionati mondiali juniores, si prevedeva un futuro brillante. Ma poi è calato il silenzio e lo scorso inverno ha sciato a malapena. Il 10 settembre del 2024, infatti, Alm è uscito dalla pista di skiroll ed è finito dritto nel bosco durante un allenamento con la nazionale allo stadio Birkebeineren di Lillehammer e racconta: “Sono stato sfortunato, ho urtato una roccia e sono finito dritto nel bosco, colpendo un grosso masso. E ho capito subito che qualcosa non andava, perché mi ero rotto la caviglia e sentivo che la gamba era completamente rotta. Ho provato a rimettermi in piedi, ma non riuscivo a camminare”.

Il fratello maggiore, Tobias, biathleta anch’egli e che si allenava anche lui nella struttura nello stesso periodo, lo ha soccorso e portato in ospedale. Lì si è scoperto che Alm ha avuto un colpo di fortuna. Le radiografie, infatti, hanno mostrato un danno evidente al femore, ma nessuna frattura. L’incidente però è stato l’inizio di un incubo da infortunio durato un anno: “È stato un miracolo che non mi sia rotto nulla. Ma ho avuto una cosa chiamata emorragia intramuscolare, una lesione che ha causato molto sanguinamento all’interno della coscia. Ma non riusciva a guarire, quindi si è accumulato, e ho lottato con questo. L’infortunio è stato terribilmente brutta e ha rovinato l’intera stagione dell’anno scorso. La coscia si è gonfiata molto e non avevo più mobilità, quindi ci è voluto molto tempo prima che potessi camminare correttamente e allenarmi di nuovo”.

Poi prosegue: “La mobilità della gamba non è tornata fino a quattro mesi dopo l’incidente. Quando ho ricominciato ad allenarmi, la mia coscia non riusciva a sopportare molto. La circolazione sanguigna nella gamba era così scarsa che la mia coscia diventava terribilmente rigida quando cercavo di camminare a passo svelto”.

L’incidente gli ha causato anche lesioni permanenti e, a posteriori, Alm si chiede se sarebbe stato meglio se il femore si fosse rotto: “Forse sarebbe stato meglio se il femore si fosse rotto, perché in tal caso si sarebbe creato un foro nella membrana muscolare, e il sangue avrebbe potuto diffondersi. Ora ho una calcificazione nella coscia che mi rimarrà per il resto della vita, come una crescita sul femore. Volevo davvero farla rimuovere, perché ci voleva così tanto tempo prima che la situazione migliorasse. Ma si è concluso che il rischio che non migliorasse era troppo alto. E ora si scopre che è stata la scelta giusta. Ora non la noto più molto. È completamente gestibile”.

Alm ammette di essersi annoiato e di essere stato impaziente a volte: “È stato difficile non poter competere. Ho tirato due sessioni al giorno e ho usato la frustrazione che avevo dentro per diventare un tiratore molto migliore”.

Ora, poco più di un anno dopo, il suo talento nel biathlon è finalmente sbocciato ulteriormente: più forte, più veloce e più ambizioso che mai. Ed è ancora un po’ deluso per la sconfitta contro Martin Uldal nella finale del Blink ad agosto: “Il suo tempo potrebbe essere sembrato veloce, ma io ho tirato meglio di così in allenamento, quindi devo quasi vendicarmi di Uldal al Blink l’anno prossimo (ride ndr). L’obiettivo è diventare un buon biathleta. Ora sarò un senior l’anno prossimo e questa transizione sarà probabilmente dura. Ma l’obiettivo è arrivare in IBU Cup e poi conquistare un posto fisso nella squadra Coppa del Mondo. E i Campionati mondiali in casa, a Holmenkollen, nel 2029, sono un obiettivo ambizioso, ma realizzabile”.

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